L'oppositore in carcere per 15, dovrà pagare per il suo ruolo nei cortei. Anche gli Usa condannano le azioni di Mosca

Ieri almeno 500 persone sono state fermate a Mosca, tra queste anche il leader dell'opposizione Alexéi Navalny, incriminato per aver violato il codice amministrativo che regola le procedure per l'organizzazione di manifestazioni e cortei.  Un tribunale russo ha oggi condannato il leader dell'opposizione a scontare 15 giorni di carcere per aver disobbedito agli ordini della polizia durante le proteste di ieri a Mosca. Poco fa Navanly era stato condannato a pagare una multa pari a circa 325 euro per il suo ruolo nell'organizzazione di quella che le autorità hanno definito una protesta illegale. Navanly dovrà anche pagare 20mila rubli (circa 325 euro).

La maggior parte delle proteste di ieri non erano state autorizzate dalle autorità russe (almeno 72 su 99), come quella nella capitale e a San Pietroburgo, seconda città del paese. Anzi, il Cremlino aveva fatto sapere venerdì che la protesta nel centro di Mosca sarebbe stata vista come una "provocazione illegale".

CONSIGLIO D'EUROPA: LIBERTA' PER I FERMATI Il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland, ha chiesto alle autorità russe "la liberazione di tutti i fermati" nelle manifestazioni di ieri. In un comunicato, ha sottolineato che i fermati "esercitavano i loro diritti alla libertà di espressione e assemblea pacifica", quindi il loro fermo "crea problemi in relazione alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali". Jagland ha espresso le sue maggiori preoccupazioni per i minori. La Corte europea dei diritti dell'uomo lo scorso 6 febbraio ha condannato la Russia per aver sottoposto Navalny a processi "ingiusti" e "privazioni arbitrarie della libertà", nelle sette volte in cui è stato fermato tra 2012 e 2014. I giudici definirono anche "sproporzionata" l'azione delle autorità, con "effetto dissuasivo" sulle manifestazioni pubbliche e "ostacolo al dibattito politico trasparente".
 

LA CONDANNA DEGLI USA. Il governo degli Stati Uniti condanna l'arresto di "centinaia di manifestanti pacifici" in Russia. Gli arresti sono avvenuti nel corso della giornata nazionale di protesta contro la corruzione. "Gli Stati Uniti condannano con forza l'arresto di centinaia di manifestanti pacifici domenica in Russia", ha scritto in una nota il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner. "Siamo preoccupati – ha aggiunto – dall'arresto di Alexéi Navalny, così come per i raid della polizia fra gli organizzatori della manifestazione contro la corruzione". "Detenere manifestanti pacifici, osservatori dei diritti umani e giornalisti è un affronto ai valori democratici fondamentali", ha concluso Toner. 

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