Gerusalemme, 28 lug. (LaPresse) – E’ durata poco la tregua a Gaza. Secondo fonti palestinesi, responsabile sarebbe stato un attacco aereo israeliano che ha colpito alcuni edifici dell’ospedale Shifa e il vicino parco, provocando delle vittime, almeno 10 tra cui vari bambini. Secondo fonti ufficiali del ministero della Salute di Gaza ci sono oltre 40 feriti. Diversa la versione dell’esercito israeliano, secondo cui a colpire l’area sarebbero stati razzi sparati da militanti palestinesi. Intanto, continua la pressione internazionale perché si trovi un accordo per il cessate il fuoco. L’ultimo appello da Ban Ki-moon, segretario generale Onu: “E’ questione di volontà politica. Devono mostrare la loro umanità come leader, sia gli israeliani sia i palestinesi”, si dimostrano irresponsabili e “moralmente in errore” perché lasciano che loro gente sia uccisa.

COLLOQUIO OBAMA – NETANYAHU – Ieri sera nuovo colloquio telefonico tra il presidente degli Usa, Barack Obama, e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Obama ha espresso al premier di Israele la necessità di un immediato e incondizionato cessate il fuoco che permetterebbe ai civili israeliani e palestinesi di tornare alla normalità. Durante il colloquio, Obama ha comunicato a Netanyahu che gli Stati Uniti sono sempre più preoccupati per il crescente numero di morti civili nella guerra di Gaza, che dura ormai da oltre due settimane. Nella nota diffusa dalla Casa Bianca si legge che Obama ha anche ribadito che Israele ha il diritto di difendersi e ha condannato gli attacchi di razzi da parte di Hamas. Quindi, per il presidente Usa, una pace duratura richiederà una demilitarizzazione di Gaza e lo smantellamento dei gruppi terroristici.

ONU: TREGUA IMMEDIATA – Pressioni per una tregua immediata arrivano anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti, che ha chiesto un “cessate il fuoco umanitario immediato e incondizionato” sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. Il Consiglio ha adottato la dichiarazione in una riunione di emergenza a New York poco dopo la mezzanotte, non appena iniziati i festeggiamenti musulmani per la fine del mese di digiuno del Ramadan. La dichiarazione approvata da tutti i 15 membri del Consiglio esorta Israele e Hamas “ad accettare e attuare pienamente il cessate il fuoco umanitario”.

Nella dichiarazione, il Consiglio ha invitato a rispettare il diritto umanitario internazionale e ha ribadito la necessità di fornire immediatamente assistenza umanitaria alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Nei 20 giorni di offensiva israeliana ‘Margine protettivo’, sono 1.030 le vittime palestinesi, oltre 6230 i feriti. áDeluso dalla dichiarazione Onu l’ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite Riyad Mansour, secondo il quale il consiglio avrebbe dovuto adottare una risoluzione forte e giuridicamente vincolante già molto tempo fa, chiedendo l’immediata sospensione dell’aggressione da parte di Israele, e fornendo protezione al popolo palestinese. Tuttavia, Mansour ha espresso la speranza che Israele “onori e rispetti” un nuovo cessate il fuoco umanitario.

LE ACCUSE AD HAMAS. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu accusa Hamas di aver violato il cessate il fuoco annunciato dallo stesso gruppo palestinese per la Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz. Netanyahu lo ha detto in una intervista alla Cnn, dopo che Hamas ieri ha dichiarato di intendere cessare le ostilità per 24 ore dalle 14 locali (le 13 italiane). Hamas ha accettato una tregua umanitaria di 24 ore nella Striscia di Gaza, a partire dalle 14 locali (le 13 italiane). Ma nonostante Hamas abbia dichiarato di intendere rispettare un cessate il fuoco nella Striscia, poco dopo quell’ora ci sono stati nuovi lanci di razzi verso Israele.

MORTI PALESTINESI SALGONO A 1032 – Nelle prime ore del mattino un palestinese di 65 anni è stato ucciso durante un’esplosione nella notte a Khan Yunis, sulla Striscia di Gaza. Il quotidiano Haaretz riporta che nella notte è morto in ospedale anche un altro uomo residente a Gaza, per le ferite riportate durante gli attacchi del fine settimana. Le vittime palestinesi salgono così a 1032.

RAZZI SU ASKELON – Intanto non si fermano i bombardamenti. L’esercito israeliano ha risposto al lancio di un razzo lanciato stamattina dalla Striscia di Gaza contro la città israeliana di Ashkelon. I militari hanno colpito in direzione di Beit Lathia, nel nord della Striscia da cui era partito il razzo. Questa mattina l’esercito aveva parlato di un “arresto illimitato del fuoco” sulla Striscia di Gaza. L’impegno centrale dei militare restano però i tunnel, utilizzati dalle milizie dei gruppi radicali palestinesi per attaccare oltre confine e raggruppare armi. Nella notte l’esercito ha ammesso di averne distrutti almeno sette, secondo quanto riportano i media. L’esercito israeliano fa sapere di avere compiuto tre attacchi aerei sulla Striscia, colpendo due lanciarazzi e una struttura per la costruzione di missili di Hamas, nella zona centrale e settentrionale del territorio palestinese.


NIENTE FESTA A GAZA PER LA FINE DEL RAMADAN –
Cautela e circospezione per i palestinesi nella Striscia di Gaza nel celebrare il primo giorno di Id al-Fitr, la festività che segna la fine del Ramadan. Le famiglie sono in gran parte rimaste chiuse nelle loro case e le strade sono vuote, senza l’atmosfera di festa che di solito accompagna la celebrazione, nel timore di nuovi attacchi aerei da parte di Israele. Altre sono invece andate al cimitero del quartiere Sheik Radwan della città di Gaza, per il tradizionale omaggio sulle tombe dei loro antenati. Nel cimitero, si sono radunati vicino a un vasto cratere provocato da un raid aereo una settimana fa, che ha distrutto diverse tombe.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata