Pechino (Cina), 10 lug. (LaPresse/EFE) – Il tifone Linfa, che ha toccato terra nel sud della Cina ieri, ha già colpito più di 1,6 milioni di persone, 56mila delle quali hanno dovuto abbandonare le proprie case a causa delle tempeste e dei forti venti. Il dipartimento degli Affari civili della provincia di Canton ha reso noto che al momento non ci sono vittime accertate. Il tifone, secondo i media di Stato, ha comunque causato perdite economiche stimate in 1,3 miliardi di yuan (192 milioni di euro). Un totale di 288 edifici è crollato a causa del tifone, caratterizzato da venti fino ai 187 chilometri orari, che ha colpito 130 località e cinque città della provincia meridionale.

In più la costa orientale della Cina è da oggi in allerta rossa, il livello massimo, in previsione dell’arrivo di un secondo tifone, Chan-Hom, che ha provocato un disperso a Taiwan e 19 feriti in Giappone. Il Centro meteorologico nazionale della Cina pronostica che il tifone, con venti fino a 187 chilometri orari, toccherà terra tra venerdì e sabato. Più di 10mila persone sono state evacuate e 10mila imbarcazioni per la pesca sono tornate per precauzione nei porti nella provincia dello Zhejiang che, insieme con quella di Fujian, dovrebbe risultare la più colpita dal tifone.

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