Santiago (Cile), 30 set. (LaPresse/AP) – L’ex capo dell’agenzia di intelligence cilena, sotto il dittatore Augusto Pinochet, si è suicidato poco prima di venire trasferito dalla prigione di lusso dove stava scontando la pena a un centro detentivo con minori benefici. L’uomo, il generale Odladier Mena, si è sparato alla testa sabato in un vano scala all’esterno della sua casa nella capitale Santiago. Mena si era potuto recare nella sua abitazione grazie ai benefici previsti dalla sua condizione di detenuto. A dare notizia della morte è stato il colonnello dell’esercito Claudio Rojas. Mena, 87 anni, era stato il primo direttore del Centro nazionale di informazione, temuta polizia segreta di Pinochet, nata nel 1977 come erede della Direzione nazionale di intelligence.

Nel 2009 era stato condannato per tre omicidi del 1973, ricondotti a lui e ad altri funzionari militari inviati a nord per condurre la guerra contro gli oppositori politici. Sempre nel 2009 ha iniziato a scontare la condanna a sei anni di carcere e sarebbe dovuto uscire nel dicembre del prossimo anno. All’inizio della settimana scorsa il presidente cileno Sebastian Pinera ha annunciato che la prigione Cordillera, dotata di piscina, campi da tennis e altri privilegi, dove era detenuto Mena, assieme ad altri ex ufficiali condannati per crimini contro l’umanità, sarebbe stata chiusa. I detenuti saranno trasferiti a Punta Peuco, carcere meno lussuoso e sempre destinato a persone condannate per abusi dei diritti umani.

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