Santiago (Cile), 9 set. (LaPresse/AP) – Sono saliti a 14 i feriti provocati dall’esplosione avvenuta ieri in un fast food vicino a una stazione della metropolitana di Santiago, in Cile. Fra loro, riportano fonti ospedaliere, c’è una donna che ha perso un dito. Il comandante dei vigili del fuoco Ivo Zuvic ha spiegato che l’esplosione è stata provocata da un estintore riempito di polvere da sparo nascosto in un cestino dei rifiuti. Si è trattato del peggiore dei 29 attacchi dinamitardi tentati quest’anno nella capitale cilena. La presidente Michelle Bachelet ha definito l’esplosione un atto abominevole di terrorismo, aggiungendo: “Per questo useremo in pieno la forza della giustizia, invocando anche le leggi antiterrorismo”.

Tali norme vennero messe in atto durante la dittatura del 1973-90 e permettono ai sospetti di essere trattenuti in isolamento senza accuse e l’uso di intercettazioni telefoniche e testimoni segreti nelle indagini. Anche se per il momento non sono giunte rivendicazioni, in passato i gruppi anarchici cileni hanno annunciato di essere i responsabili di atti simili. L’esplosione è avvenuta ieri all’ora di pranzo in un fast food in un piccolo centro commerciale sotterraneo annesso alla stazione della metropolitana di Escuela militar, nel quartiere benestante di Las Condes.

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