Mosca (Russia), 30 set. (LaPresse/AP) – In vista dell’inizio del processo di appello in programma per domani, la Chiesa ortodossa russa ha invitato le tre componenti del gruppo Pussy Riot a scusarsi per la ‘preghiera punk’ contro Vladimir Putin per cui erano state condannate in primo grado, offrendo loro in questo caso una clemenza. In una nota diffusa oggi, la Chiesa ha ribadito la sua condanna per la provocazione di febbraio all’interno della cattedrale di Cristo Salvatore, sostenendo che azioni di questo tipo “non possano rimanere impunite”. Ma ha aggiunto che se le tre mostreranno “penitenza e una riconsiderazione delle loro azioni”, le loro parole “non dovranno rimanere inosservate”.

Le tre ragazze, Nadezhda Tolokonnikova, 22 anni, Maria Alekhina, 24 anni, e Yekaterina Samutsevich, 30 anni, sono state arrestate a marzo. Durante il processo, ad agosto, hanno spiegato che la loro performance era volta a protestare contro il sostegno garantito dalla Chiesa ortodossa a Vladimir Putin, ma non aveva intenzione di offendere i sentimenti dei credenti. La detenzione e la condanna delle ragazze ha provocato una forte indignazione internazionale. La loro causa è stata sostenuta da molte celebrità e musicisti, tra cui Madonna e Paul McCartney.

Da quando è tornato alla presidenza, il governo Putin ha dato diversi segnali concreti di una svolta autoritaria contro l’opposizione. Il Parlamento ha approvato una legge che aumenta di 150 volte le multe contro coloro che prendono parte a proteste non autorizzate e un provvedimento che chiede alle organizzazioni non governative finanziate dall’estero di registrarsi come ‘agenti stranieri’. La scorsa settimana, inoltre, i deputati vicini al Cremlino hanno discusso di una nuova legge che renderebbe “l’offesa dei sentimenti religiosi” un reato punibile con una pena fino a cinque anni di carcere.

L’udienza di domani sarà importante per capire il futuro delle tre ragazze, condannate a due anni di carcere. A inizio mese, il primo ministro Dmitry Medvedev aveva dichiarato che una loro ulteriore permanenza in prigione sarebbe “improduttiva”, e questo ha aperto speranze per una possibile scarcerazione. Ma i provvedimenti approvati dal Parlamento hanno provocato pessimismo tra amici, famigliari e avvocati. “C’è sempre una minima speranza che la corte agisca in conformità con la legge. Ma, vista la situazione politica in Russia, non possiamo fare affidamento su una sentenza legale”, ha commentato venerdì Violetta Volkova, avvocato che difende le ragazze. – Twitter @ilyleccardi

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