Caracas (Venezuela), 8 nov. (LaPresse/AP) – Carlos lo sciacallo è un “combattente rivoluzionario” e non un terrorista. Lo ha detto il presidente venezuelano Hugo Chavez elogiando il terrorista, ideatore di numerosi attentati dinamitardi durante la Guerra fredda, il cui processo è iniziato ieri a Parigi. Entrando in aula Ilich Ramirez Sanchez, questo il vero nome di ‘Carlos’, si era definito ieri un “rivoluzionario professionista”. Chavez, che ha parlato poco dopo la protesta di decine di sostenitori di ‘Carlos’ a Caracas, ha definito Ramirez “un degno titolare delle più grandi battaglie”, riferendosi ai suoi legami con le cause portate avanti dal Fronte popolare di liberazione della Palestina.

Il presidente venezuelano ha annunciato inoltre di aver ordinato al ministro degli Esteri del Venezuela Nicolas Maduro di contattare Ramirez e i legali per assicurarsi che i suoi diritti vengano rispettati. “Non possiamo permettere che nessun venezuelano, accusato di qualsiasi cosa, venga trattato male in nessuna parte del mondo”, ha detto Chavez ai giornalisti nel palazzo presidenziale. “Abbiamo una responsabilità e abbiamo l’obbligo di rispettarla”, ha aggiunto facendo cenno a un non precisato “interesse personale” nel caso.

Carlos lo sciacallo, 62 anni, sta già scontando una condanna all’ergastolo per un triplo omicidio risalente al 1975. Il processo iniziato ieri invece, che potrebbe durare sei settimane, riguarda quattro attacchi compiuti in Francia nel 1982 e nel 1983, che provocarono la morte di 11 persone e il ferimento di oltre 140. Per questo secondo processo rischia un altro ergastolo, ma Ramirez ha sempre negato le accuse.

Il primo dei quattro attacchi in questione fu condotto nel marzo del 1982, quando un ordigno esplose sul treno Parigi-Tolosa. Il 22 aprile dello stesso anno una bomba esplose davanti alla sede del quotidiano in lingua araba Al Watan al Arabi a Parigi. Secondo gli inquirenti, questi due attacchi furono realizzati per fare pressioni sul governo per liberare il compagno Bruno Breguet e la fidanzata di Ramirez, Magdalena Kopp, con la quale successivamente si sposò. L’attentato al treno Tolosa-Parigi arrivò infatti quattro giorni dopo la scadenza data per il rilascio di Breguet e della Kopp fissata in una lettera recapitata all’ambasciata olandese in Francia, che conteneva le impronte digitali di ‘Carlos’. Gli altri due attacchi per i quali è ora a processo avvennero nel 1983. Carlos lo sciacallo fu arrestato il 14 agosto del 1994, quando gli agenti segreti francesi lo scovarono a Khartoum, in Sudan, e lo portarono a Parigi. L’arresto è stato definito da Chavez un rapimento illegale.

In un’intervista pubblicata il mese scorso sul quotidiano francese Liberation, Ramirez elogiava Osama bin Laden definendolo un martire che aveva fatto da “esempio per chi resiste in modo autentico all’imperialismo”. Nel processo che si è aperto ieri, Carlos lo sciacallo è imputato con tre presunti complici, che vengono giudicati in contumacia. Si tratta del palestinese Kamal Al-Issawi e dei tedeschi Johannes Weinrich e Christa-Margot Frohlich. Weinrich è in carcere in Germania, Frolich è in libertà, mentre non si sa dove si trovi Al-Issawi.

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