Puigdemont convoca il parlamento. Il capo dei Mossos indagato. Le prime imprese lasciano Barcellona

Il rappresentante ufficiale del governo spagnolo in Catalogna, Enric Millo, in un'intervista televisiva si è scusato per la violenta risposta della polizia durante il voto di domenica 1° ottobre per il refeferendum sull'indipendenza della regione, definito illegale da Madrid e sospeso dalla Corte costituzionale.

"Quando vedo queste immagini, e ancor di più sapendo di persone che sono state colpite, spinte e addirittura di una persona ricoverata in ospedale, non posso che rammaricarmi e scusarmi per conto degli agenti che sono intervenuti", ha dichiarato Millo. Si tratta delle prime scuse da parte di un funzionario di Madrid per i fatti del 1° ottobre e potrebbe trattarsi di un primo passo conciliatorio verso i leader catalani.

PUIGDEMONT RIUNISCE IL PARLAMENTO CATALANO. Il governatore della Catalogna, Carles Puigdemont, ha chiesto di comparire davanti al Parlamento regionale martedì 10 ottobre, ritardando dunque di un giorno rispetto al previsto le sue dichiarazioni su come procedere a seguito del referendum sull'indipendenza. La stessa Corte, ieri, aveva deciso di sospendere la seduta plenaria del Parlamento catalano che era stata convocata per lunedì. Fonti parlamentari riferiscono che Puigdemont ha chiesto di comparire in aula nel pomeriggio per spiegare "la situazione politica attuale". 

I leader del Parlamento catalano si riuniranno oggi alle 15.30 per approvare la richiesta di Puigdemont e stabilire l'orario esatto in cui comparirà martedì in aula. Secondo le fonti, trattandosi di una richiesta da parte del presidente catalano prevarrà sulla richiesta di convocare per lunedì una nuova plenaria, avanzata ieri dal gruppo Sí Que Es Pot (CSQP) a seguito della sospensione di quella seduta da parte della Corte costituzionale.

A differenza della prima richiesta di convocazione della plenaria di lunedì (poi sospesa appunto dalla Corte), che era stata presentata da JxSí e Cup, la richiesta inviata oggi da Puigdemont al Parlamento non fa riferimento al referendum del 1° ottobre: il governatore chiede semplicemente di rivolgersi alla Camera per "informarla della situazione politica attuale". Nessun riferimento neanche a un'eventuale dichiarazione unilaterale di indipendenza.

Solitamente gli interventi del presidente della Generalitat nel Parlamento regionale non prevedono alcuna votazione, ma fonti dei gruppi di opposizione non escludono né che JxSí e Cup possano alterare in qualunque momento l'ordine del giorno per aggiungere una proposta di dichiarare l'indipendenza (con votazione del plenum), né che Puigdemont possa approfittare del suo discorso per fare qualche allusione alla secessione. Non è chiaro come la nuova richiesta si coniughi con quanto annunciato oggi alla Bbc dal responsabile degli Esteri catalano, Raul Romeva, il quale aveva annunciato che il Parlamento della Catalogna si sarebbe riunito ugualmente lunedì, sfidando la sospensione della Corte costituzionale

I MOSSOS IN TRIBUNALE PER SEDIZIONE. Il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Lluis Trapero, è stato rimesso in libertà dopo che ha deposto al palazzo di giustizia di Madrid, e per lui non è stata chiesta alcuna misura cautelare ma rischia fino a 15 anni. Lo hanno fatto sapere fonti giudiziarie. Trapero è indagato per sedizione a causa dei fatti del 20 settembre, quando la Guardia civil fu assediata durante un'operazione legata al referendum sull'indipendenza.

Secondo le fonti, la procura non ha chiesto né il carcere né alcuna altra misura cautelare per Trapero, e nemmeno per gli altri indagati (l'intendente dei Mossos, Teresa Laplana; i presidenti dell'Assemblea nazionale catalana, Jordi Sanchez, e di Omnium Cultura, Jordi Cuixart). 

Prima che i quattro fossero ascoltati, la procura aveva presentato nuova documentazioni sui fatti. Per questo, alcuni investigatori avevano chiesto la sospensione delle dichiarazioni, ma Trapero ha scelto di deporre. Cuixart non lo ha invece fatto, in attesa di analizzare i nuovi documenti. 

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