A Bruxelles si prova a "riscrivere" l'agenda europea dopo la decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione

 Si apre questo pomeriggio a Bruxelles il primo Consiglio europeo dopo la decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione europea. Nella riunione – che oggi sarà ancora a 28, mentre da domani i Paesi membri scenderanno a 27 dopo l'addio del Regno Unito – si discuterà innanzi tutto dell'esito del referendum del 23 giugno.

Prima della riunione dei 28, il presidente del Consiglio Matteo Renzi questa mattina verso le 8,45 vedrà il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, alle 11 il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (a Justus Lipsius), alle 13,30 sarà al prevertice del Pse e alle 15,15 incontrerà il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker a Berlaymont. Ieri a Berlino Angela Merkel, Francois Hollande e Matteo Renzi, in un trilaterale cui ha partecipato per la prima volta anche l'Italia, hanno concordato sul fatto che bisogna fare presto e bene, senza perdere tempo.

Le procedure di uscita dell'Uk dalla Ue infatti, da regolamento, possono durare anche due anni. Il presidente francese ha sottolineato l'importanza di "fissare un calendario" e ha sollecitato la Gran Bretagna a presentare la notifica per l'applicazione dell'articolo 50 dei trattati che prevede il divorzio dei Paesi membri. Su una posizione analoga anche il premier Renzi. Più attendista, invece, la cancelliera Merkel che sottolinea come si debba aspettare che sia il governo britannico a inviare la notifica per l'avvio della pratica. Oltre all'aspetto politico, c'è un risvolto finanziario della Brexit da non trascurare.

Le Borse sono infatti calate a picco e ieri Piazza Affari ha chiuso sui minimi degli ultimi tre anni a -3,94%. Le Banche centrali sono riunite a Sintra in Portogallo, dove mercoledì – giorno di chiusura del Consiglio europeo – parlerà il governatore Mario Draghi, per la prima volta dopo la Brexit. Scivola in secondo piano quello che doveva essere il principale argomento di discussione a Bruxelles, vale a dire il Migration Compact. I migranti restano comunque sul tavolo dei leader europei che si occuperanno in particolare della situazione nel Mediterraneo centrale e della cooperazione con i paesi terzi di origine e di transito.

Proprio ieri Renzi ha auspicato di "trovare un accordo per la rotta del Mediterraneo centrale come quello stipulato con la Turchia sulla rotta dei Balcani". In Belgio è previsto infatti il punto sull'attuazione della dichiarazione Ue-Turchia del 18 marzo 2016, dopo le dimissioni del primo ministro turco Ahmet Davutoglu, e sulla chiusura della rotta dei Balcani occidentali. I leader chiederanno l'approfondimento del mercato unico, con particolare riguardo all'agenda digitale. Approveranno inoltre le raccomandazioni specifiche per paese nell'ambito del semestre europeo 2016 e valuteranno i primi risultati del Fondo europeo per gli investimenti strategici. Il Consiglio europeo discuterà inoltre della cooperazione Ue-Nato in vista del vertice Nato che si terrà in Polonia a Varsavia l'8 e il 9 luglio. L'alto rappresentante dell'Unione europea Federica Mogherini presenterà la strategia globale dell'Unione in materia di politica estera e di sicurezza. Oggi l'arrivo dei leader al palazzo Justus Lipsius è previsto a partire dalle 15, mentre i lavori dovrebbero cominciare verso le 16,45 e si concluderanno dopo cena con le conferenze del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Mercoledì si riprende alle 9 del mattino.

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