Bangkok (Thailandia), 7 ago. (LaPresse/EFE) – Le autorità della Birmania hanno innalzato a 88 il numero dei morti a causa delle alluvioni che hanno colpito gran parte del Paese e hanno chiesto di evacuare le zone basse del Paese per il rischio di nuove inondazioni, informa la stampa di Stato. Almeno 330mila persone sono state colpite dalle inondazioni che hanno interessato 12 delle 14 regioni del Paese, causate dalle forti piogge monsoniche da luglio e dal ciclone Komen della scorsa settimana. L’area più interessata, con 55 morti, è lo Stato di Rakhine, a ovest.

Dall’ondata di violenza del 2012 circa 100mila membri della minoranza musulmana perseguitata rohingya vivono in campi profughi nel Rakhine, che hanno subito ‘gravi danni’ secondo le agenzie umanitarie. Il presidente birmano Thein Sein ha ordinato l’evacuazione dei residenti nelle zone della regione Ayeyarwaddy, dove diversi fiumi, fra cui l’Irrawaddy che sfocia nella zona, hanno superato il livello di rischio e minacciano di straripare. “Dal momento che non siamo in grado di prevenire i disastri naturali, chiediamo ai nostri concittadini di trasferirsi in zone più sicure”, ha detto Thein Sein in un messaggio radiofonico. Secondo il ministero degli Affari sociali, sono 85.400 gli sfollati, 10.956 le case distrutte e 900 i chilometri quadrati di terreni agricoli colpiti dalle inondazioni.

Il governo birmano, questa settimana, ha chiesto l’aiuto internazionale per l’assistenza alle vittime e ha ammesso la sua ‘debole’ risposta al disastro naturale. Le agenzie umanitarie, secondo l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite, hanno distribuito 387 tonnellate di cibo a circa 103mila persone, oltre a 620mila compresse per purificare l’acqua, forniture mediche e rifugi.

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