Pechino (Cina), 4 apr. (LaPresse/AP) – Sono salite a cinque le persone morte in Cina a causa del virus H7N9, variante dell’influenza aviaria che finora non aveva attaccato l’uomo. Lo ha riferito l’agenzia di stampa cinese Xinhua, senza identificare la quinta vittima, deceduta ieri a Shanghai. Il numero di casi confermati nel Paese è invece salito a 14: sei a Shanghai, quattro nella provincia di Jiangsu, tre nello Zhejiang e uno in Anhui. Il ministero dell’Agricoltura, riferisce Xinhua, ha confermato oggi che il virus H7N9 è stato scoperto in piccioni in un mercato di Shanghai. Per il momento non è noto il numero esatto di persone colpite dal virus, mentre le autorità sanitarie e gli scienziati tentano di rassicurare la popolazione, spiegando che non esistono prove di un’eventuale trasmissibilità del virus da persona a persona.

Il primo caso di contagio da H7N9 è stato scoperto solo domenica scorsa. Alcune delle 14 persone infette erano ritenute semplicemente ammalate per gravi forme influenzali, e solo ora è stato diagnosticato loro l’H7N9. Gli scienziati che hanno studiato la sequenza di Dna ipotizzano che il virus possa aver subito mutazioni e si diffonda quindi più facilmente tra gli animali, costituendo una minaccia più grave per le persone. L’agenzia sanitaria nazionale ieri ha fatto sapere che macellai, allevatori e venditori di pollame, nonché tutte le altre persone che lavorano nell’industria della carne, sono particolarmente a rischio di contagio.

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