Washigton (Usa), 5 giu. (LaPresse/Reuters) – I dati personali di quattro milioni di persone negli Stati Uniti sono stati compromessi da un attacco informatico contro l’Office of personnel management Opm), l’agenzia che raccoglie le informazioni dei dipendenti federali, e le autorità sospettano che dietro ci siano degli hacker cinesi. Gli investigatori hanno inoltre collegato l’attacco ai precedenti furti di dati ai danni di due compagnie di assicurazioni sanitarie, Anthem Inc e Premera Blue Cross. L’Opm aveva notato attività ostili nei suoi sistemi ad aprile e il dipartimento della Sicurezza interna ha stabilito a maggio che i dati erano stati compromessi. Le indagini sull’attacco sono guidate dall’Fbi.

La Cina respinge le accuse. L’ambasciata della Cina a Washington ha respinto categoricamente le accuse secondo cui Pechino sarebbe coinvolto nell’incidente, affermando che siano “irresponsabili e controproducenti”. È difficile, ha affermato un portavoce dell’ambasciata, Zhu Haiquan, rintracciare le attività di hacker attraverso i confini e “arrivare a conclusioni affrettate e fare accuse ipotetiche è irresponsabile”. Intanto il più grande sindacato dei dipendenti federali negli Usa, l’American Federation of Government Employees (Afge), ha fatto sapere che sta collaborando con l’amministrazione per garantire che le informazioni personali dei lavoratori vengano messe al sicuro. “Chiederemo che i responsabili ne rispondano”, ha assicurato il presidente del sindacato, J. David Cox Sr, in una nota.

L’Opm era rimasto vittima di un altro attacco informatico in passatto, così come vari sistemi del dipartimento di Stato, delle poste e della Casa Bianca. Hacker cinesi erano stati accusati l’anno scorso di aver ottenuto accesso alle reti dell’Opm. Secondo quanto riportato a luglio del 2014 dal New York Times, gli hacker avevano cercato di ottenere informazioni sulle decine di migliaia di dipendenti federali che avevano chiesto dei nulla osta di sicurezza. La Casa Bianca non ha per il momento commentato le ultime rivelazioni. Ad arpile scorso il presidente Barack Obama aveva lanciato un programma di sanzioni contro persone e gruppi fuori dagli Stati Uniti che usano attacchi informatici per minacciare la politica estera, la sicurezza nazionale o la stabilità economica del Paese.

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