Aurora (Colorado, Usa), 21 lug. (LaPresse/AP) – Sono in corso le operazioni di disinnesco degli esplosivi nella casa di James Holmes, il 24enne sospetto autore della strage di Aurora, vicino a Denver, in Colorado, dove giovedì hanno perso la vita 12 persone e 58 sono rimaste ferite. Gli esperti sono riusciti a disinnescare un primo dispositivo esplosivo e hanno condotto una detonazione controllata di un altro ordigno. Impegnati nelle operazioni ci sono decine di ufficiali delle forze di sicurezza, tra cui membri delle squadre di artificieri e decine di agenti federali. Secondo il sergente Cassidee Carlson, nell’appartamento sono presenti circa 30 munizioni e 30 altri dispositivi.

Poco prima della detonazione controllata si è sentito gridare “Fire in the hole” (Fuoco nel buco, tipica espressione per dare l’allarme di una detonazione imminente in uno spazio confinato). Poi è suonato l’allarme dei vigili del fuoco, c’è stata una piccola pausa e si è avvertito un boato non molto più forte di quello provocato dallo sparo di un fucile. Non si sono sviluppati fuoco o fumo, ma la piccola esplosione ha fatto saltare ciò che rimaneva della finestra e della sua cornice già rotta. Secondo quanto riferisce la Carlson, la detonazione controllata ha avuto successo, ma rimane ancora molto lavoro da fare nella casa. Potranno avvenire nuove detonazioni, tuttavia le strade circostanti rimangono aperte.

Intanto, emergono nuovi dettagli sulla pericolosità della situazione nell’appartamento al terzo piano di Aurora, dove viveva il giovane, ora agli arresti. Le trappole esplosive, ha spiegato ancora la Carlson, erano state installate in modo da uccidere la persona che avrebbe aperto la porta. “Si tratta di una questione seria, di cui la nostra squadra si sta occupando”, ha aggiunto il sergente. Holmes è stato arrestato giovedì notte, poco dopo la strage condotta in un cinema della città, durante lo spettacolo di mezzanotte del nuovo film di Batman, ‘The dark knight rises’.

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