Le Nazioni Unite chiedono una tregua e denuncia uccisioni di civili da parte di milizie irachene

Le forze governative hanno ucciso 82 civili, tra cui 11 donne e 13 bambini, in quattro quartieri di Aleppo, dove è in corso lo scontro per cacciare i gruppi ribelli la cui presenza si è ridotta a meno di un chilometro quadrato. A lanciare l'allarme è il portavoce dell'ufficio Onu per i diritti umani, Rupert Colville, spiegando di essere stato informato della presenza dei corpi lungo le strade che però non possono essere spostati a causa dei bombardamenti.

Ad Aleppo molti bambini non accompagnati, forse più di 100, sono, invece, intrappolati in un edificio che è oggetto del pesante assedio delle truppe governative. Lo rende noto l'Unicef citando come fonte un medico anonimo della città siriana. "Secondo allarmanti rapporti medici, molti bambini sono intrappolati in un edificio", spiega il direttore regionale Unicef, Geert Cappelaere.

Intanto, l'Onu chiede una tregua perchè i civili di Aleppo continuano a essere giustiziati nelle proprie case da blitz realizzati da membri del Movimento al Nuyabà, una milizia irachena che sta combattendo accanto all'esercito siriano, e da altri gruppi legati. Il portavoce  per i diritti umani Colville spiega come la popolazione venga "uccisa nelle case ma anche in strada quando cerca di fuggire o muore a causa dei bombardamenti". "Per questo chiediamo un immediato cessate il fuoco per poter realizzare l'evacuazione dei civili che lo necessitano per portarli in luoghi più sicuri", ha fatto sapere il portavoce dell'ufficio Onu per gli Affari umanitari, Jens Laerke.
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: