Perth (Australia), 15 apr. (LaPresse/AP) – È stata interrotta dopo sole sei ore la missione del drone sottomarino Bluefin 21, impiegato ieri per la prima volta per cercare nelle profondità dell’Oceano Indiano le scatole nere del volo Malaysia Airlines MH370, sparito lo scorso 8 marzo mentre percorreva la rotta fra Kuala Lumpur e Pechino. I dati estratti dal piccolo sottomarino non hanno rilevato alcun segno del relitto dell’aereo. L’interruzione, spiegano il centro di coordinamento delle ricerche a Perth e la marina Usa, è stata necessaria perché il drone, programmato per eseguire le sue analisi 30 metri al di sopra del fondale, ha oltrepassato la profondità massima a cui può operare, vale a dire 4.500 metri. Nel momento in cui il Bluefin ha superato quel limite, i sistemi di sicurezza automatici di cui è dotato sono entrati in azione facendo riemergere il drone, che avrebbe dovuto operare sott’acqua per 16 ore. Le squadre di ricerca si sono spostate per allontanarsi dalle acque più profonde e intendono rimettere in acqua il drone entro oggi.

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