Ramallah (Cisgiordania), 31 dic. (LaPresse) – Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha firmato la richiesta di adesione a oltre 20 trattati internazionali, tra cui lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale. Abbas ha firmato durante un incontro della leadership palestinese a Ramallah, in Cisgiordania, dopo che ieri la bozza di risoluzione che chiedeva la fine dell’occupazione israeliana non ha raggiunto al Consiglio di sicurezza Onu i nove voti necessari all’approvazione. La firma dello Statuto di Roma, trattato istitutivo della Cpi, apre la via perché i palestinesi denuncino Israele per quelli che definiscono “crimini di guerra” commessi nei Territori palestinesi. I trattati firmati riguardano crimini di guerra, contro l’umanità, la protezione di civili in zone di occupazione militare. Immediate e dure le reazioni di Israele e Stati Uniti: la prima ha promesso reazioni, i secondi hanno condannato con forza.

“C’è una aggressione praticata contro la nostra terra e il nostro Paese e il Consiglio di sicurezza ci ha delusi: che cosa dovremmo fare?”, ha dichiarato Abbas al momento delle firme. “Vogliamo lamentarci con questa organizzazione”, ha dichiarato Abbas a proposito del tribunale. “Finché non ci sarà pace, e il mondo non farà della pace una priorità in questa regione, essa vivrà in conflitto costante. La causa palestinese è una questione chiave da risolvere”, ha proseguito.

Immediata e dura la replica di Israele. “Intraprenderemo azioni in risposta e difenderemo i soldati israeliani”, ha detto il premier Benjamin Netanyahu, aggiungendo che “chi dovrebbe temere la Corte penale internazionale all’Aia è l’Autorità palestinese, che è in un governo di unità con Hamas, organizzazione dichiarata terrorista come l’Isis (lo Stato islamico, ndr) che commette azioni di guerra”.

Anche gli Usa hanno condannato la decisione di Abbas. “Si oppongono con forza all’azione palestinese alla Corte penale internazionale”, ha fatto sapere il dipartimento di Stato Usa. “Controproducente e inutile per le aspirazioni del popolo palestinese per uno Stato sovrano indipendente”, ha proseguito. Washington dice di essere contraria ad azioni di entrambe le parti, palestinese e israeliana, “che minino e creino dubbi sul loro impegno per una pace negoziata”. Stati Uniti e Australia sono i due Paesi che ieri al Consiglio di sicurezza hanno votato contro la bozza di risoluzione, non approvata per voti favorevoli insufficienti.

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