Confermato l'impeachment nei suoi confronti, elezioni entro due mesi. Le scuse dell'ex leader: "Grande rammarico"
La Corte costituzionale della Corea del Sud ha destituito dall’incarico il presidente Yoon Suk Yeol, che era stato messo sotto accusa per aver cercato di imporre la legge marziale nel Paese il 2 dicembre 2024. Nel verdetto trasmesso in televisione a livello nazionale, il capo ad interim della Corte, Moon Hyung-bae, ha affermato che la stessa Corte di otto membri ha confermato l’impeachment di Yoon. “L’imputato non solo ha dichiarato la legge marziale, ma ha anche violato la Costituzione e le leggi mobilitando forze militari e di polizia per ostacolare l’esercizio dell’autorità legislativa“, ha spiegato Moon. “Dato il grave impatto negativo sull’ordine costituzionale e i significativi effetti a catena delle violazioni commesse dall’imputato, riteniamo che i benefici derivanti dal rispetto della Costituzione mediante la rimozione dell’imputato dall’incarico superino di gran lunga le perdite nazionali derivanti dalla destituzione di un presidente”, ha concluso il giudice.
Entro due mesi le elezioni per sostituire Yoon
Entro due mesi si terranno le elezioni nel Paese per sostituire Yoon, ma la profonda divisione nazionale sul suo impeachment probabilmente continuerà e potrebbe complicare gli sforzi della Corea del Sud – affermano gli osservatori – per gestire le politiche ‘America First’ del presidente Usa Donald Trump e i crescenti legami della Corea del Nord con la Russia.
Yoon si scusa con il Paese: “Grande rammarico”
Il presidente deposto si è scusato con il Paese. In una nota rilasciata tramite il suo team di difesa, Yoon ha affermato di provare un grande rammarico per non essere riuscito a soddisfare le aspettative della gente. “È stato un grande onore poter lavorare per la Repubblica di Corea“, ha dichiarato Yoon, aggiungendo che pregherà per la Corea del Sud e per la sua gente.
Premier: “Farò del mio meglio per gestire prossime elezioni”
Il primo ministro della Corea del Sud Han Duck-soo, leader ad interim del Paese, ha promesso in un discorso televisivo di garantire che “non ci siano lacune nella sicurezza nazionale e nella diplomazia” e ha promesso di mantenere la sicurezza e l’ordine pubblico. “Rispettando la volontà del nostro popolo sovrano, farò del mio meglio per gestire le prossime elezioni presidenziali in conformità con la costituzione e la legge, garantendo una transizione graduale alla prossima amministrazione”, ha aggiunto Han. I sondaggi mostrano che Lee Jae-myung, leader del principale partito liberale di opposizione, il Partito Democratico, è il favorito alla vittoria.
Festeggiamenti e lacrime a Seul per destituzione Yoon
A una manifestazione contro Yoon Suk Yeol, vicino al vecchio palazzo reale che domina il centro di Seul, la gente è scoppiata in lacrime e ha ballato quando è stato annunciato il verdetto che lo destituiva. Due donne hanno pianto abbracciandosi e un anziano vicino a loro è balzato in piedi urlando di gioia. La folla ha poi iniziato a marciare per le strade di Seul. Alcune persone erano vestite con graziosi costumi da orso blu, una mascotte della protesta che utilizza i colori dell’opposizione. Fuori dalla residenza ufficiale di Yoon, invece, migliaia di suoi sostenitori hanno pianto e urlato alla notizia del verdetto proiettata su un maxi schermo. Hanno sventolato bandiere sudcoreane e statunitensi e scandito slogan. “Chiunque accetti questa sentenza e si prepari a un’elezione presidenziale anticipata è nostro nemico”, ha gridato un leader della protesta dal palco.
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