Nel sud del Libano, teatro di scontro tra Israele ed Hezbollah, alcune basi dell’Unifil sono state “ripetutamente colpite”. A farlo sapere è una nota della stessa Forza militare di Interposizione dell’Onu. Una notizia che ha immediatamente avuto una risposta da parte del governo italiano. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha infatti convocato con urgenza l’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, per chiedere spiegazioni a riguardo.
Caschi blu Unifil feriti in Libano sono indonesiani
I due caschi blu della missione Unifil feriti in Libano sono di nazionalità indonesiana. Lo apprende LaPresse da fonti militari. I due soldati si trovavano su una torretta di osservazione o comunque in prossimità della stessa che è stata colpita non da armi portatili dell’Idf. Non si è trattato di un raid ma di “un’azione progressiva e continua”. L’attacco è avvenuto questa mattina. L’allarme è stato innalzato al livello 3 (il massimo) con tutti i soldati al sicuro nei bunker.
Italiane due delle tre basi Unifil attaccate in Libano
Due delle tre basi Unifil attaccate in Libano dalle forze israeliane di difesa sono italiane. Lo apprende LaPresse da fonti militari. Si tratta delle basi UNP 1-31 e 1-32, presidiate da personale italiano. La terza è il quartier generale di Unifil a Naqoura dove operano militari di ogni nazionalità.
Unifil: “Quartier generale Naqoura ripetutamente colpito”
“La recente escalation lungo la Blue Line sta causando la distruzione diffusa di città e villaggi nel Libano meridionale, mentre continuano a essere lanciati razzi verso Israele, comprese le aree civili. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a incursioni da Israele in Libano a Naqoura e in altre aree. I soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) si sono scontrati con elementi di Hezbollah sul terreno in Libano”. Così Unifil in una nota, aggiungendo che “il quartier generale di Naqoura dell’Unifil e le posizioni vicine sono state ripetutamente colpite”.
Non ci sono italiani tra peacekeeper feriti
“Non ci sono italiani” tra i militari feriti negli attacchi israeliani nel sud del Libano in cui è stata colpita una torre di osservazione dell’Unifil. Lo dice a LaPresse il portavoce della missione, Andrea Tenenti. In precedenza la stessa Unifil in una nota aveva riferito che “due peacekeeper sono rimasti feriti dopo che un carro armato Merkava delle forze israeliane di difesa (Idf) ha sparato a una torre di osservazione presso il quartier generale dell’Unifil a Naqoura”.
Statement:
Recent escalation along the Blue Line is causing widespread destruction of towns and villages in south Lebanon, while rockets continue to be launched towards Israel, including civilian areas.— UNIFIL (@UNIFIL_) October 10, 2024
Unifil: “Da Idf fuoco deliberato contro telecamere base”
“Ieri i soldati delle forze israeliane di difesa hanno deliberatamente sparato e disattivato le telecamere di monitoraggio perimetrale della posizione. Hanno anche deliberatamente sparato su UNP 1-32A, dove si tenevano regolari riunioni tripartite prima dell’inizio del conflitto, danneggiando l’illuminazione e una stazione di trasmissione”. Così in una nota la missione Unifil in Libano. “Ricordiamo all’Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite in ogni momento – prosegue Unifil – Le forze di peacekeeping dell’Unifil sono presenti nel Libano meridionale per supportare un ritorno alla stabilità sotto il mandato del Consiglio di sicurezza. Qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”
La dinamica dei fatti
“Questa mattina due peacekeeper sono rimasti feriti dopo che un carro armato Merkava delle forze israeliane di difesa (Idf) ha sparato a una torre di osservazione presso il quartier generale dell’Unifil a Naqoura, colpendola direttamente e facendoli cadere. Le ferite sono fortunatamente, questa volta, non gravi, ma rimangono in ospedale”. Così la missione Unifil in Libano in una nota. “I soldati dell’Idf hanno anche sparato sulla posizione Onu 1-31 a Ras Naqoura, colpendo l’ingresso del bunker dove si erano rifugiati i peacekeeper e danneggiando veicoli e un sistema di comunicazione. Un drone dell’Idf è stato osservato volare all’interno della posizione Onu fino all’ingresso del bunker”, prosegue Unifil.

