L'obiettivo è fare pressione per trovare un accordo per la liberazione dei prigionieri da parte di Hamas
Il ritrovamento di sei cadaveri di ostaggi nella Striscia di Gaza da parte dell’Idf nella notte fra sabato e domenica ha scatenato la rabbia in Israele dove il potente sindacato Histadrut ha annunciato uno sciopero generale per la giornata di lunedì. L’obiettivo è quello di garantire agli iscritti di poter prendere parte alle proteste contro il governo e spingere il primo ministro Netanyahu a trovare un accordo con Hamas per la liberazione dei prigionieri. “Un accordo per la liberazione degli ostaggi è più importante di qualsiasi altra cosa“, ha affermato il presidente Arnon Bar-David aggiungendo che invece dei prigionieri Israele sta ricevendo “sacchi con cadaveri”. “Il sindacato sta decidendo di rappresentare gli interessi di Hamas”, ha risposto prontamente il ministro delle Finanze ed esponente dell’estrema destra Bezalel Smotrich invitando i lavoratori a boicottare lo sciopero.
Scambio di accuse tra Netanyahu e Hamas
Le sei vittime, quattro uomini e due donne, avevano fra i 23 e i 40 anni. Cinque di loro erano state rapite al festival musicale ‘Nova’ e tre facevano parte della lista di quelli che sarebbero dovuti essere rilasciati subito in caso di accordo per il cessate il fuoco. Fra i deceduti anche il 23enne israelo-americano Hersh Goldberg-Polin. Il ragazzo aveva perso una mano nel corso dell’attacco dello scorso 7 ottobre e le sue immagini dalla prigionia diffuse da Hamas con l’arto amputato avevano fatto il giro del mondo. Il presidente americano Joe Biden si è detto “devastato e indignato” per l’accaduto mentre la vicepresidente e candidata democratica alla Casa Bianca, Kamala Harris, ha parlato di Hamas come di una “organizzazione terroristica malvagia” che ora “ha ancora più sangue americano sulle mani”. I genitori di Goldberg-Polin avevano parlato alla convention del partito democratico a Chicago.
Sulle responsabilità per l’accaduto è scambio di accuse fra Benjamin Netanyahu e Hamas. “Chi uccide gli ostaggi non vuole un accordo”, ha detto il primo ministro. “I sei prigionieri sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani”, gli ha fatto eco un alto funzionario dell’organizzazione palestinese. Secondo i primi risultati delle autopsie i corpi presenterebbero dei fori di proiettile in testa. E’ ipotizzabile quindi che siano stati uccisi a bruciapelo. La morte sarebbe avvenuta fra giovedì e venerdì. Una ricostruzione che coincide con quella dell’esercito israeliano secondo cui gli ostaggi sarebbero stati freddati “poco prima che li raggiungessimo”, ha dichiarato il portavoce Daniel Hagari. I cadaveri sono stati recuperati da un tunnel nella città di Rafah, a circa un chilometro dal luogo in cui un altro ostaggio, un 52enne arabo-israeliano, era stato trovato e portato il salvo la scorsa settimana.
Intanto in Cisgiordania tre agenti di polizia sono stati uccisi in un attacco a colpi di arma da fuoco a un checkpoint vicino alla città di Tarqumiyah. La figlia di uno di loro era deceduta lo scorso 7 ottobre mentre combatteva contro i miliziani di Hamas che cercavano di prendere il controllo della stazione di polizia di Sderot al confine con Gaza. L’autore dell’attentato è stato poi individuato e ucciso dall’esercito israeliano a Hebron. Secondo quanto he riferito l’Idf si tratta di un 31enne affiliato al movimento Fatah dell’Autorità nazionale palestinese che in passato aveva prestato servizio nella guardia presidenziale dell’Anp.
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