Da parte Usa la "proposta sostanziale" fatta a Mosca per la liberazione della cestita Brittany Griner e dell'ex marine Paul Whelan, detenuti nelle carceri russe. Senza fornire molti particolari del colloquio, il segretario di Stato americano ha riferito di avere "fatto pressioni" su Lavrov affinché "accetti la nostra proposta"

La telefonata tra Antony Blinken e Sergei Lavrov c’è stata. Sollecitata da Washington, la ripresa dei contatti diretti tra i capi delle diplomazie di Usa e Russia, interrotti dopo l’invasione dell’Ucraina, sembrava improbabile fino a pochi giorni fa. Poi, la rivelazione da parte Usa della “proposta sostanziale” fatta a Mosca per la liberazione della cestita Brittany Griner e dell’ex marine Paul Whelan, detenuti nelle carceri russe. La stampa statunitense si incaricava poi di fornire i dettagli dello scambio, che prevederebbe la consegna a Mosca del trafficante d’armi russo Viktor Bout, che sta scontando una condanna a 25 anni nelle carceri Usa.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken annuncia colloquio con il suo omologo russo Sergei Lavrov
La cestista americana Brittany Griner detenuta in un carcere russo. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha proposto uno scambio di prigionieri a Mosca (Foto Ap)

Senza fornire molti particolari del colloquio, Blinken ha riferito di avere “fatto pressioni” su Lavrov affinché “accetti la nostra proposta”. Poco prima, il portavoce della Casa Bianca per la Sicurezza nazionale, John Kirby, aveva considerato un “buon segno” la disponibilità di Lavrov a parlare con Blinken della proposta che, sebbene resa pubblica negli ultimi giorni, era sul tavolo già da “diverse settimane”.

Quello che era apparso come un ‘errore tattico’ da parte dell’Amministrazione Biden, probabilmente costretta dalle pressioni a rendere pubblica una trattativa che per sua stessa natura sarebbe dovuta rimanere riservata, potrebbe ora rivelarsi una mossa vincente. La palla passa nel campo dei russi, che dovranno ora far sapere se sono disposti allo scambio. Nel frattempo, la Casa Bianca è uscita dall’angolo nella quale l’avevano spinta i media con velate accuse di passività sulla vicenda, mentre sugli schermi tv rimbalzavano le immagini della Griner in manette nel tribunale di Mosca, per un presunto reato che in molti Stati degli Usa non sarebbe nemmeno considerato tale.

La telefonata tra Blinken e Lavrov, proprio perché avvenuta dopo mesi di interruzione delle linee di comunicazione, durante i quali i due ministri non si erano però risparmiati nel lanciarsi accuse reciproche, ha ovviamente avuto per oggetto anche il conflitto in Ucraina. Da parte Usa c’è stato l’invito a Mosca a rispettare l’accordo sul grano ucraino appena siglato. La replica di Lavrov è stata in linea con le dichiarazioni degli ultimi mesi, che attribuiscono agli Stati Uniti e alla Nato, con il continuo invio di armi a Kiev, la responsabilità del prolungamento del conflitto. Nel frattempo, subito dopo la telefonata con Lavrov, Blinken ha annunciato nuove sanzioni contro due individui e quattro entità russi, accusati di avere interferito nel processo elettorale americano.

A complicare la trattativa per lo scambio di prigionieri, però, ci sarebbe soprattutto il ‘rilancio’ russo. Secondo quanto rivela la Cnn, in cambio del rilascio della cestista Usa Britteny Griner e dell’ex marine Paul Whelan, Mosca avrebbe chiesto che al nome del trafficante d’armi Viktor Bout sia aggiunto anche quello di Vadim Krasikov, un ex colonello dell’agenzia di intelligence interna russa. Krasikov è stato condannato a dicembre in Germania per l’omicidio dell’ex combattente ceceno Zelimkhan “Tornike” Khangoshvili, ucciso a Berlino nel 2019, e attualmente sta scontando una condanna all’ergastolo.

Secondo le fonti dell’emittente Usa, la richiesta è stata giudicata da Washington problematica, soprattutto per il fatto che Krasikov è detenuto in Germania. Per questo, non sarebbe stata comunicata formalmente, ma attraverso i canali paralleli dell’Fsb, il servizio di intelligence russo. E tuttavia, a conferma della determinazione dell’Amministrazione Biden per ottenere il ritorno a casa di Griner e Whelan, funzionari di Washington avrebbero contattato gli alleati tedeschi per saggiare la loro disponibilità a liberare l’ex colonnello russo.

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