Bruxelles stringe il cerchio attorno a Mosca. La Polonia sarà l'hub di smistamento di tutto il materiale

Un’escalation di sanzioni sempre più dure. Che fa seguito a quella delle armi e delle minacce di Mosca. L’Unione europea, assieme ai suoi alleati, sta stringendo il cerchio attorno alla Russia. E per la prima volta nella storia ha deciso di inviare armi a un paese terzo: 450 milioni di strumenti letali e 50 milioni per le forniture non letali (giubbotti antiproiettile, carburante, kit sanitari), che saranno stanziati con il nuovo Fondo europeo per la pace, uno strumento lanciato un anno fa, e dal fondo intergovernativo. La Polonia sarà l’hub di smistamento di tutto il materiale.

Tra le sanzioni il blocco dello spazio aereo a tutti i velivoli russi, anche quelli privati. Una misura che avevano già deciso individualmente i tre quarti circa degli Stati membri. Verrà poi approvata una nuova lista di ventisei individui tra oligarchi, politici e militari, che saranno oggetto di sanzioni.

Si procederà al blocco dei beni e degli asset della Banca centrale russa, metà dei quali si trova nei paesi del G7. Una scelta che richiede una certa urgenza di fronte al rischio di fughe di capitali da parte russa. Verrà approvata domani invece l’esclusione di alcune banche dallo Swift perché “non si può pensare così con le forbici. Crediamo che dobbiamo mantenere la possibilità per le persone di usare il sistema finanziario per inviare denaro ai loro parenti o continuare ad avere scambi con la Russia, ha affermato Borrell nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Affari Esteri straordinario.

L’Ue bloccherà l’attività di disinformazione e “brain washing” dei media controllati da Mosca che agiscono in Europa, Sputnik e Russia Today, ormai diventati megafoni della “propaganda di guerra” della Russia. “Dobbiamo essere vigili sulla manipolazione perché Putin non solo vuole conquistare lo spazio, ma anche le menti delle persone”, ha affermato.

Questa volta è stata preso di mira anche la Bielorussia, che sta prendendo parte all’aggressione, con un nuovo pacchetto di potenti sanzioni. “Il regime di Lukashenko è complice di questo feroce attacco contro l’Ucraina”, ha rimarcato von der Leyen.

Sul versante umanitario, i ministri dell’Interno dei 27 hanno accolto la proposta della Commissione di attivare la direttiva sulla protezione temporanea, adottata nel 2021, ma mai utilizzata, che deinisce stanrdar per concere la protezione umanitaria per un anno, prorogabile fino a due, di fronte a ingenti flussi di migranti.

Finora circa 300mila ucraini sono arrivati negli Stati Ue, la maggior parte con visti turistici di tre mesi garantiti dal passaporto biometrico ucraino. Ma bisogna prepararsi a flussi ben più massicci. L’Onu prevede fino a quattro milioni di potenziali profughi se il conflitto dovesse andare avanti a lungo. “Diamo il benvenuto a braccia aperte agli ucraini che devono fuggire dalle bombe di Putin e sono orgogliosa del caloroso benvenuto che gli europei hanno riservato loro, ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha elogiato anche “la leadership del presidente Zelensky, il suo coraggio e la resilienza del popolo ucraino”. “Sono eccezionali e impressionanti – ha detto -. Sono un’ispirazione per tutti noi”.

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