Minneapolis si avvia all'azzeramento e riorganizzazione del suo dipartimento. I sindacati di polizia: ipotesi irresponsabile
'Defund The Police' non è più solo uno slogan popolare e diffuso nelle manifestazioni antirazziali seguite alla morte di George Floyd, è diventato un vero e proprio movimento che si fa largo in America, facendo breccia anche nel dibattito politico.
Letteralmente l'imperativo espresso vuol dire 'Togliere fondi alla polizia' ma l'istanza portata avanti non è necessariamente e semplicemente il taglio ai budget stanziati per le forze dell'ordine ma un più complesso articolato di proposte che vorrebbe l'apertura di un dibattito a livello nazionale e a livello locale su come spendere i soldi normalmente allocati ai dipartimenti di polizia, con uno quota parte reindirizzata a necessità più strettamente legate a bisogni sociali della comunità come l'educazione e l'abitazione.
L'impianto è stato già messo all'indice dalla destra repubblicana e dall'amministrazione Trump come la volontà dei democratici di perseguire un approccio soft alla lotta al crimine. Il dibattito sia a Washington sia nei vari Stati americani verte in realtà sulla quantità di fondi che ogni anno vengono allocati per i dipartimenti di polizia da una parte, e la possibilità dall'altra di finanziare e distrarre parte di quei fondi verso le associazioni e comunità locali che agiscono sul territorio sul piano del disagio sociale, della criminalità, sicurezza e prevenzione.
Il senatore democratico del New Jersey Cory Booker ha sintetizzato alla Cnn quello che è il sentimento prevalente nel partito dell'Asinello: "Defund the police non è uno slogan felice ma è assolutamente condivisibile il sentimento diffuso tra chi protesta per strada contro un sistema iper poliziesco. Investiamo moltissimo nella polizia senza risolvere nessuno dei problemi alla base di questo investimento. Anzi spesso peggiorando gli scenari. Una profonda riflessione su come riformare questo sistema deve essere avviata". Occorre ridisegnare il modello della sicurezza nelle strade americane.
Lo Stato federale e i governi locali nel 2017 (ultimi dati completi pubblicati a cura dell'Urban Institute) hanno speso globalmente in America 115 miliardi di dollari. Una cifra assai considerevole ed eccessiva, viene ora evidenziato da più parti.
Domenica la maggioranza del Consiglio Comunale di Minneapolis, città dove George Floyd è stato ucciso, ha appoggiato la proposta di smantellare il locale dipartimento di polizia per ridisegnarlo e riformarlo in profondità. Nove dei dodici consiglieri domenica pomeriggio si sono poi uniti ad una delle manifestazioni di protesta antirazzista.
Iniziative simili sono in discussione a livello amministrativo in molte città americane.
A New York il sindaco Bill de Blasio ha annunciato che parte dei fondi destinati al NYPD verranno dirottati verso associazioni per la gioventù e per i servizi sociali, senza però dare dettaglio sulla proposta. A Los Angeles il sindaco Eric Garcetti ha annunciato il possibile taglio di 150 milioni di dollari sul budget della polizia.
Preoccupazione e allarme da parte dei sindacati degli agenti che hanno parlato di "via rapidissima verso città meno sicure ed aumento criminalità". La principale Union dei poliziotti californiani ha emesso una nota per denunciare come il taglio dei fondi alle forze dell'ordine avrebbero un effetto immediato sui tempi d'attesa del (celebre, ndr) numero d'emergenza 911 e sulla risposta a rapine, omicidi, stupri e crimini di ogni genere per le strade americane. "In questo preciso momento poi – prosegue la nota – con un tasso crescente di violenza, disordini, saccheggi, e con una pandemia e crisi globale sul territorio, pensare ad un taglio dei fondi alla polizia è la proposta più irresponsabile possa essere fatta"
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