Il volo ET302 proveniva da Addis Abeba. Non sono ancora note le cause dell'incidente: il pilota aveva segnalato delle difficoltà. Tra le vittime anche l'assessore regionale Sebastiano Tusa

Un Boeing 737 dell'Ethiopian Airlines si è schiantato lungo la rotta da Addis Abeba a Nairobi con 149 passeggeri, di 33 diverse nazionalità, e otto membri dell'equipaggio a bordo, dei 157 nessuno è sopravvissuto. Tra le vittime ci sono anche otto italiani. "Oggi è un giorno di dolore", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

La compagnia in una nota precisa anche che è "troppo presto per fare speculazioni sulle cause dell'incidente" e che "ulteriori indagini saranno condotte" in "collaborazione con le parti coinvolte, tra cui il produttore Boeing, l'autorità civile per l'aviazione etiope e altri enti internazionali". Si sa, però, che il pilota, che aveva alle spalle un'esperienza di oltre 8mila ore di volo, aveva allertato i controllori di volo segnalando di "aver avuto difficoltà" e di voler tornare indietro, dopo esser partito da pochi minuti dalla capitale etiope. Gli era quindi stato dato il permesso di rientrare all'aeroporto di partenza. Nella cabina di pilotaggio c'era anche il primo ufficiale Ahmned Nur Mohammond, che aveva un'esperienza di 200 ore di volo. 

Le vittime – Le otto vittime italiane erano l'assessore Tusa e alcuni membri di onlus. Sull'aereo c'era l'assessore regionale alla Cultura della Regione siciliana, l'archeologo Sebastiano Tusa, ex sovrintendente del mare. A bordo anche tre appartenenti alla onlus lombarda Africa Tremila: il commercialista e tesoriere bergamasco Matteo Ravasio, Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani, entrambi della provincia di Arezzo. E ancora Paolo Dieci, residente a Roma e a capo di Link 2007, associazione di coordinamento che raggruppa le più importanti Organizzazioni Non Governative italiane. L'elenco completo dei passeggeri comprendeva 32 kenyoti, 18 canadesi, 9 etiopi, 8 cinesi, 8 statunitensi, 8 italiani, 7 francesi, 7 britannici, 6 egiziani, 5 olandesi, 4 persone con passaporti dell'Onu, 4 indiani, poi persone provenienti anche da Slovacchia, Austria, Svizzera, Russia, Marocco, Spagna, Israele, Belgio, Indonesia, Uganda, Yemen, Sudan, Serbia, Togo, Mozambico, Rwanda, Somalia, Norvegia, Irlanda. 

Le condoglianze – La compagnia aerea ha diffuso una nota via Facebook, in cui si dice "rammaricata nel confermare che il suo volo ET 302 del 10 marzo in partenza da Addis Abeba a Nairobi è stato coinvolto in un incidente nei pressi di Bishoftu (Debre Zeit). L'aereo B-737-800MAX con numero di registrazione ET- AVJ è decollato alle 08:38 ora locale dall'Aeroporto Internazionale di Addis Abeba-Bole e sono stati persi i contatti alle 08:44".

Anche Boeing è "profondamente dispiaciuta di apprendere della morte di passeggeri ed equipaggio del volo 302 di Ethiopian Airlines, un aereo 737 MAX 8". "Estendiamo la nostra sentita vicinanza alle famiglie e alle persone care dei passeggeri e dell'equipaggio a bordo e – si legge nella nota di Boeing – siamo pronti a sostenere il team di Ethiopian Airlines. Una squadra tecnica è pronta a fornire assistenza tecnica su richiesta e sotto la direzione dello US National Transportation Safety Board".

L'ufficio del primo ministro Abiy Ahmed ha scritto su Twitter "esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari sul volo di linea per Nairobi, in Kenya questa mattina".

Il cordoglio italiano per le vittime – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si dice profondamente addolorato. "Il Paese – ha detto, parlando delle vittime italiane – guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell'archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano. Nel rendere omaggio alla loro memoria, rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno". 

"Oggi è un giorno di dolore. Nell'aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri", è il pensiero che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, affida a Twitter.

Lo stesso fa Roberto Fico, presidente della Camera, che scrive: "Sono vicino alle famiglie delle vittime dell'incidente aereo in Etiopia, a pochi chilometri da Addis Abeba. Una terribile tragedia anche per il nostro Paese".

Arrivano anche i messaggi dei due vicepremier. Luigi Di Maio: "Il mio profondo dolore per la tragedia dell'aereo dell'Ethiopian Airlines, in cui hanno perso la vita anche 8 nostri connazionali. Esprimo la mia vicinanza alle loro famiglie e alla Regione Sicilia per la perdita dell'assessore Sebastiano Tusa". Mentre Matteo Salvini dichiara: "Dolore e preghiera per tutte le vittime della tragedia aerea in Africa, siamo vicini ai famigliari e lo saremo anche in futuro".

Il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, ha condiviso su Facebook il suo messaggio: "Esprimo il mio dolore per le vittime, e il mio cordoglio alle famiglie, per la tragedia aerea accaduta in Etiopia. Sono addolorato per le vittime italiane e da bergamasco sono ulteriormente colpito nel sapere che forse una o più vittime provenivano dalla provincia di Bergamo. Una preghiera per tutti loro".

"Mi lascia profondamente colpita – ha scritto la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni su Facebook – la notizia della morte di 157 persone che erano a bordo del Boeing 737 dell'Ethiopian Airlines precipitato questa mattina. Nella lista dei passeggeri ci sarebbero anche 8 italiani, tra cui l'assessore della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, persona capace e perbene. Alle famiglie delle vittime la mia vicinanza e il mio cordoglio".

Una nota anche da Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, capigruppo M5S di Camera e Senato: "Sconvolti e addolorati per la terribile tragedia. Massima solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime".

I pensieri per Sebastiano Tusa – Lo storico e critico d'arte Vittorio Sgarbi, deputato alla Camera, ricorda l'archeologo Sebastiano Tusa, che a fu nominato assessore nella giunta di Nello Musumeci nell'aprile del 2018 a seguito delle dimissioni di Vittorio Sgarbi. "Resta il suo pensiero – ricorda Sgarbi – l'intelligenza, la disponibilità ad ascoltare, la gentilezza, e tanti studi, tante ricerche sospese, tanti sospiri di conoscenza. In pochi casi l'archeologo, lo scienziato si era fatto politico con tanta naturalezza, continuando a vedere le cose, la storia e il mondo senza calcoli e strategia, per amore della bellezza, per la certezza che il mondo antico in Sicilia era ancora vivo. Potevano risorgere sculture, rinascere kouroi, uscire Venere dall'acqua. E come vive la storia con noi, vive anche lui oltre la sua apparente fine" .

E anche lo stesso presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si unisce al dolore per l'improvvisa scomparsa dell'assessore. "Sono distrutto. È una tragedia terribile, – si legge nel messaggio – alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell'Isola".

Il presidente Gianfranco Miccichè, il Consiglio di Presidenza, i deputati e tutta l'Assemblea regionale siciliana sono "costernati e profondamente addolorati", nell'apprendere che l'assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa, è tra le vittime del disastro aereo avvenuto in Etiopia. "Non solo il governo viene privato di un assessore dalle notevolissime capacità e competenze – dice il presidente Miccichè – ma all'intera Sicilia mancherà un archeologo appassionato, un grande esperto di beni culturali. Una passione durata tutta una vita, come testimonia la Sovrintendenza del Mare, da lui istituita e che ha consentito di scoprire e valorizzare enormi tesori archeologici, da secoli custoditi negli abissi marini. Siamo pronti a fare la nostra parte per conservare e tramandare l'immenso e prezioso lavoro fatto da Tusa per la Sicilia". "Proprio in questi giorni – aggiunge Miccichè – avevo ricevuto molte telefonate di congratulazioni e apprezzamento per la mostra, tenuta a Milano, su Antonello da Messina, che Tusa aveva voluto e creato". "Ai familiari delle vittime le condoglianze mie personali e dell'intera Assemblea regionale", conclude il presidente.

Il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Regionale, Claudio Fava, nel ricordare l'archeologo siciliano Sebastiano Tusa parla di "una notizia drammatica. In pochi mesi abbiamo imparato ad apprezzare la capacità dell'assessore Tusa di imprimere un taglio di straordinaria professionalità alla gestione dei beni culturali della Sicilia. Un'opera in continuità con il suo infaticabile lavoro di studio e di ricerca. Per tutti noi una perdita grave".

Il cordoglio per i tre italiani di Africa Tremila –  "Sono moderni testimoni di pace. Con il loro fare cercano di portare la pace tra i popoli, anche in Africa". Lo dice a LaPresse, con la voce rotta dal dolore, il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli, la cittadina toscana della provincia di Arezzo dove vivevano due delle vittime italiane dell'incidente aereo avvenuto in Etiopia, Carlo Spini, presidente della onlus Africa Tremila, e la moglie Gabriella Viggiani. Lui medico in pensione e lei infermiera caposala dell'ospedale di Sansepolcro, "hanno una famiglia bellissima. Sono conosciutissimi e stimati, tutti gli vogliono bene", racconta il sindaco. "Da tanti anni, anche prima della pensione, viaggiavano per aiutare il prossimo in Africa. Portavano la loro esperienza organizzando tante iniziative qui. Hanno sempre fatto quello in cui credevano", afferma Cornioli. 

 

 

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