Guerre, cambiamenti climatici e povertà sono i fattori principali che portano alla morte 5,4 milioni di bambini in tutto il mondo (la metà per malnutrizione). Elisa nuova testimonial di Save the Children Italia

Nel mondo, ogni giorno, 7.000 bambini sotto i cinque anni muoiono per cause legate alla malnutrizione. Cinque ogni minuto. Bambine e bambini che, a casa loro, in paesi colpiti da carestie e siccità, afflitti dalla povertà estrema o dilaniati da guerre e conflitti, continuano ad essere privati di cibo adeguato, acqua pulita e cure mediche e perdono irrimediabilmente l'infanzia alla quale hanno diritto. Lontano dalle luci dei riflettori.

È per loro che oggi Save the Children lancia la campagna globale Fino all'ultimo bambino, per salvare i bambini che soffrono di malnutrizione e tenere alta l'attenzione su un killer silente e devastante che contribuisce in maniera decisiva alla morte di circa la metà dei 5,4 milioni di minori con meno di cinque anni che ogni anno, a livello globale, perdono la vita per malattie facilmente curabili e prevenibili. Al fianco dell'Organizzazione, la cantante Elisa, da oggi ufficialmente Ambasciatrice di Save the Children per proteggere i bambini in tutto il mondo dalle tante minacce che ne mettono a rischio il futuro, tra cui la piaga della malnutrizione. Ad accompagnare l'ingresso della cantautrice nella famiglia di Save the Children, un video che la vede protagonista assieme a tanti bambini che partecipano ai progetti dell'Organizzazione e che ha per colonna sonora l'inedito brano 'Promettimi'. Il brano, dedicato da Elisa al suo secondo figlio, farà parte del nuovo album prossimamente in uscita, ed è stato concesso dall'artista in anteprima all'Organizzazione.

Nel video, realizzato dal noto regista Riccardo Milani, Elisa interagisce con i tanti bambini che la circondano e, insieme, mettono in scena, attraverso il gioco, la lettura, i disegni e il teatro, una fiaba scritta dallo stesso regista, riuscendo nell'intento di portarne magicamente in vita i personaggi e lasciandosi con una promessa: quella di difendere il futuro dei bambini nel mondo. "Siamo estremamente felici e orgogliosi che Elisa abbia sposato pienamente la nostra missione e che da oggi sia entrata a far parte della nostra famiglia. Il video, realizzato sotto la sapiente guida del regista Riccardo Milani, e le meravigliose parole del brano di cui Elisa ci ha fatto dono prezioso sono per noi il modo più bello e più intenso per affermare e rilanciare, insieme a Elisa, il nostro comune impegno e la nostra promessa di continuare a fare di tutto per proteggere i bambini dalle tante minacce che ne mettono gravemente a rischio il futuro, tra cui la terribile piaga della malnutrizione", ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.

"Pensare che ogni minuto cinque bambini perdono la vita perché non riescono ad avere accesso a cibo sano, acqua potabile e cure sanitarie, è qualcosa che semplicemente non possiamo e non vogliamo accettare. Gli importanti passi avanti fatti nel corso degli anni, che dal 2000 a oggi hanno portato a ridurre da 198 a 151 milioni i bambini malnutriti cronici nel mondo, dimostrano che la malnutrizione può e deve essere sconfitta. Ma c'è ancora moltissimo da fare e occorre rimboccarsi le maniche per raggiungere l'obiettivo che il mondo si è dato di eliminare tutte le forme di malnutrizione entro il 2030", ha proseguito Neri. E anche l'attore Cesare Bocci, (nella foto) ambasciatore di Save the Children, per il quarto anno consecutivo ha voluto recarsi sul campo a visitare e documentare gli interventi dell'Organizzazione, andando qualche settimana fa in Uganda, nel distretto di Kasese. Tante le testimonianze raccolte nei villaggi più remoti che gli operatori di Save the Children raggiungono ogni giorno per supportare i bambini che lottano quotidianamente contro la mancanza di cibo che ha effetti devastanti sul loro sviluppo. Dal nuovo rapporto di Save the Children 'Lontani dagli occhi, lontani dai cuori.

Il numero di persone che oggi soffrono la malnutrizione e l'insicurezza alimentare, inoltre, è ancora aumentato, passando da 804 milioni nel 2016 a 821 milioni nel 2017, circa 1 persona su 9 al mondo. Conflitti, disastri naturali provocati dai cambiamenti climatici e povertà, evidenzia il rapporto di Save the Children, sono i tre principali fattori che determinano il dilagare della malnutrizione infantile. Nelle zone di conflitto, tra cui Yemen, Siria e Repubblica Democratica del Congo, più di mezzo milione di bambini sotto i 5 anni, potrebbero morire entro la fine dell'anno per malnutrizione se non riceveranno urgente assistenza umanitaria.

FAME COME ARMA DI GUERRA – Save the Children – l'Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – sottolinea nel nuovo rapporto che guerre e conflitti continuano a rappresentare il principale fattore di morte e malnutrizione per i bambini. Oggi, nel mondo, 350 milioni di minori vivono in zone fragili o afflitte dai conflitti e ogni giorno devono fare i conti con gravissimi ostacoli circa l'accesso a cibo, acqua pulita e cure mediche, in moltissimi casi sono tagliati fuori dall'educazione e non possono essere raggiunti dagli aiuti umanitari. Due bambini su 3 che soffrono di malnutrizione cronica si trovano in paesi dove c'è la guerra, mentre nelle 10 aree maggiormente devastate dai conflitti – RD Congo, Sudan, Afghanistan, Yemen, Somalia, Sud Sudan, Siria, Nigeria, Repubblica Centrafricana e Iraq – più di 4,5 milioni di bambini sotto i cinque anni (in aumento del 20% rispetto al 2016) sono colpiti da malnutrizione acuta grave.

LE SFIDE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO – Oggi fino a 500 milioni di persone che vivono nei paesi in via di sviluppo e che producono fino all'80% del cibo totale in Asia e Africa subsahariana sono esposti agli effetti dei cambiamenti climatici, spesso costrette ad abbandonare le proprie terre in cerca di condizioni di vita migliori. Le conseguenze sono particolarmente gravi sugli individui più vulnerabili, tra cui soprattutto i bambini i quali in molti casi, oltre ad essere privati del cibo necessario per il loro sano sviluppo, sono esposti a meccanismi di sopravvivenza che ne compromettono irrimediabilmente il futuro, come i matrimoni precoci, il lavoro minorile o la prostituzione. Disastri naturali come siccità e inondazioni, inoltre, provocano l'interruzione scolastica per i minori, privandoli così di uno spazio sicuro dove molto spesso viene fornito a loro e alle loro famiglie cibo adeguato, acqua pulita e servizi sanitari. Nel Corno d'Africa, dove una prolungata siccità ha colpito più di 17 milioni di persone, si stima che oltre 6 milioni di bambini rischiano di abbandonare la scuola. 

IL FARDELLO DELLA POVERTÀ – La povertà continua a rappresentare un freno significativo nella lotta alla malnutrizione. Nei paesi più poveri, infatti, oggi circa 385 milioni di bambini vivono in condizioni di povertà estrema, spesso privati di cibo adeguato, acqua, servizi sanitari e della possibilità di andare a scuola. Emblematico, da questo punto di vista, è il dato in base al quale il 90% dei bambini colpiti da malnutrizione acuta vive in paesi a medio o basso reddito. In India, dove la povertà è il principale fattore scatenante della malnutrizione infantile, vive quasi un terzo dei bambini sotto i 5 anni che soffrono di malnutrizione cronica in tutto il mondo (48 milioni) e il tasso di mortalità infantile (39 bambini morti ogni 1.000 nati) è quasi 10 volte più alto rispetto ai paesi dell'Europa occidentale. Solo in Africa subsahariana, inoltre, il 40% della popolazione non ha accesso ad acqua sicura, con punte del 60% nelle zone rurali dell'Africa orientale, e 7 persone su 10 non possono usufruire di servizi sanitari essenziali, con altissimi rischi per i più piccoli di morire per malattie facilmente curabili e prevenibili.

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