Il leader catalano pronto a dichiarare l'indipendenza se Madrid farà ricorso all'articolo 155. La scadenza è alle 10 di giovedì 19

Da Madrid si alzano gli ultimi appelli e avvertimenti al governatore catalano Carles Puigdemont, perché entro l'ultimatum di domani faccia il passo indietro che eviterà la sospensione dell'autonomia locale. "Puigdemont agisca con buonsenso ed equilibrio", pensando all'interesse generale, ha esortato il premier Mariano Rajoy parlando al Congresso spagnolo.

Un invito a valutare con attenzione la risposta attesa, entro le 10 di giovedì 19, dal governo centrale, che gli ha chiesto per la seconda e ultima volta di precisare se abbia o meno dichiarato l'indipendenza della Catalogna nel suo discorso al Parlamento locale il 10 ottobre scorso.

Se il leader indipendentista non agirà come chiesto da Madrid, scatterà con tutta probabilità l'applicazione dell'articolo 155. E, una fonte interna al, governo catalano rivela che Puigdemont avrebbe comunicato nel corso di una riunione del suo partito l'intenzione di dichiarare formalmente l'indipendenza della regione se la Spagna avvierà il processo di sospensione dell'autonomia attraverso l'attivazione dell'articolo 155 della Costituzione.

La Spagna è un Paese molto decentralizzato, la Costituzione adottata nel 1987 attribuisce alle 17 comunità autonome ampi poteri. Ma prevede anche, con l'articolo 155, che il governo centrale possa prendere il controllo diretto, totale o parziale, delle competenze delegate, ad esempio su polizia, finanze, educazione. Perché la misura possa essere applicata, è necessaria l'approvazione della maggioranza assoluta dei senatori.

Da Madrid si è rivolta a Puigdemont anche la vice premier, Soraya Saenz de Santamaria, la quale ha confermato che l'art. 155 è sul tavolo. Ha 'minacciato': se Puigdemont non risponderà in modo soddisfacente alla domanda di chiarimento, "provocherà l'applicazione" dell'articolo che prevede il ripristino della legalità. Ieri gli indipendentisti di Junts pel Sì e Cup hanno definito il dialogo sempre più improbabile e chiesto una "proclamazione formale della Repubblica" entro "pochi giorni".

Rajoy potrebbe in mattinata convocare un consiglio dei ministri, per discutere delle possibili misure, e partirà poi per Bruxelles per il vertice europeo di giovedì 19 e venerdì 20. La questione catalana non è in agenda, ma sarà affrontata se il premier lo chiederà e in ogni caso sarà prevedibilmente tema dei colloqui a margine dello spagnolo.

Fonti del governo di Madrid hanno affermato che Rajoy si aspetta che i partner dei Paesi membri e dell'Ue lo appoggino nella sua risposta a Puigdemont. E il ministro della Cultura, Inigo Mendez de Vigo, ha affermato che "tutti i governi dell'Ue" lo appoggiano, perché "è una questione di legalità". 

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