L'ex membro dei Proletari armati è stato arrestato ieri in Brasile vicino al confine con la Bolivia

Cesare Battisti ha detto alla polizia federale brasiliana che "non ha paura di essere estradato in Italia, nonostante una recente richiesta da parte del governo italiano" perché ritiene di essere protetto da un decreto dell'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che gli ha concesso "un visto permanente". A riportarlo il quotidiano brasiliano Estadao. Battisti è stato arrestato ieri in Brasile vicino al confine con la Bolivia perché in possesso di una consistente quantità di valuta straniera non dichiarata. Oggi la Corte federale di Mato Grosso ha confermato l'arresto e  la decisione è stata annunciata dal giudice Odilon de Oliveira.

Battisti, 62 anni, ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), è stato condannato in Italia in contumacia in via definitiva nel 1993 per quattro omicidi. Il terrorista fuggì prima in Francia e poi in Brasile: qui fu arrestato nel 2007 e, a seguito dell'arresto, l'Italia ne chiese l'estradizione. Nel 2009 la Corte suprema brasiliana aveva autorizzato l'estradizione, ma si trattava di una decisione non vincolante, che lasciava l'ultima parola al capo dello Stato. L'allora presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, nel suo ultimo giorno di mandato il 31 dicembre del 2010, negò l'estradizione.

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