Díaz ha fatto sapere inoltre che 121 persone sono state uccise e altre 1958 sono rimaste ferite dal 1 aprile nell'ondata di proteste contro il governo
Il procuratore generale del Venezuela, Luisa Ortega Díaz, ha dichiarato che non riconoscerà l'Assemblea Costituente eletta con il voto di ieri, che considera effetto di "un'ambizione dittatoriale" del presidente Nicolas Maduro. "Mi rivolgo al Paese per disconoscere l'origine, il processo e il risultato della presunta e immorale Costituente presidenziale", ha detto ai giornalisti il pubblico ministero, che negli ultimi mesi è diventata una delle voci più critiche nei confronti del governo. "Questa è una presa in giro del popolo e della sua sovranità", ha accusato Luisa Ortega.
LEGGI ANCHE Venezuela post voto: Maduro minaccia Parlamento, pm e media
Il procuratore ha riferito inoltre che 121 persone sono state uccise e altre 1958 sono rimaste ferite dal 1 aprile nell'ondata di proteste contro il governo del presidente. "Negli ultimi quattro mesi abbiamo un bilancio triste, 121 venezuelani hanno perso la vita. Grave, molto grave", ha spiegato il capo della Procura Generale in una conferenza stampa.
Di queste 121 persone, Ortega ha detto che dieci sono state uccise durante la giornata di ieri, nel corso dell'elezione di un'Assemblea Nazionale Costituente duramente criticata dall'opposizione.
Intanto il governo di Donald Trump ha imposto sanzioni al presidente del Venezuela. La decisione del Dipartimento del Tesoro congela tutto il patrimonio di Maduro soggetto alla giurisdizione statunitense e proibisce ai cittadini Usa di trattare con lui.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata