Il premier israeliano Netanyahu accusa: "Conferenza inutile"

Circa 70 Paesi riuniti a Parigi per la conferenza sul Medioriente hanno riaffermato che solo la "soluzione a due Stati" tra israeliani e palestinesi possa risolvere il conflitto e non sarà riconosciuto alcun passo unilaterale da una delle due parti che possa pregiudicare i negoziati. E una dura presa di posizione è venuta dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha criticato la conferenza internazionale definendola "inutile". Il vertice "è stato coordinato tra francesi e palestinesi", ha detto Netanyahu, "una reliquia del passato, l'ultimo impulso del passato prima che si arrivi al futuro". Il premier israeliano già qualche giorno fa aveva affermato che questa iniziativa "allontana la pace". Il presidente francese François Hollande ha replicato difendendo il vertice di Parigi e ha sottolineato che "cercare la pace non è un sogno del passato". Israele ha però sferrato un altro attacco per bocca della viceministra degli Esteri, Tzipi Hotovely, che ha criticao il parallelismo tracciato dal presidente francese secondo cui il processo di pace è in pericolo per gli attacchi dei giovani palestinesi ma anche per la colonizzazione israeliana dei territori occupati in Cisgiordania e Gerusalemme Est. "Chi non condanna il terrorismo contro Israele e lo mette sullo stesso piano degli insediamenti – ha sottolineato Hotovely – non fa che minare la lotta internazionale contro il terrorismo islamista radicale".
 

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