Il primo cittadino del Torinese: "Era sempre a caccia di soldi"

Salassa, in provincia di Torino. Qui è nato Giuseppe Serena, ritenuto dalla polizia francese la mente del rapimento di Jacqueline Veyrac, 76 anni, la ricca imprenditrice sequestrata a Nizza lunedì. L'uomo, 63 anni, da oltre un decennio si era trasferito in Costa Azzurra lasciando il comune nell'alto Canavese, quella parte di provincia che guarda alla Val d'Aosta, di cui era stato anche assessore negli anni '80 in forza al Psdi. Ma, in un paese di circa 1.618 abitanti "è impossibile non conoscersi tutti". "Qui, quasi la metà della gente si chiama Serena di cognome", racconta il sindaco Sergio Gelmini che ammette: "Giuseppe è mio cugino di secondo grado ma non ci parliamo da anni".

Luci e ombre circondano infatti la figura di Giuseppe Serena, figlio dei proprietari della tabaccheria storica di Salassa che negli anni '80 è riuscito a diventare assessore del Comune. "I suoi genitori erano persone perbene che hanno sempre e solo lavorato, come il fratello, stimato professionista – ha aggiunto il sindaco -. Ma si vedeva che Giuseppe era diverso, ci frequentavamo da ragazzi. Lui era sempre a caccia di soldi, così inserito in varie attività mai chiare e limpide, amante della cosiddetta bella vita. Un faccendiere insomma, legato anche al prestito di soldi. Certo, non sono prove contro di lui ma, ecco, quando ho letto la notizia di un suo probabile coinvolgimento nel sequestro non mi sono stupito".

Intorno al 2007 Serena è riuscito a raggiungere la tanto desiderata Costa Azzurra: vive a Nizza e gestisce il ristorante Le Reserve aperto in collaborazione con lo chef finlandese Jouni Tormanen. In Italia, a Salassa, si faceva vedere sempre meno. "Veniva poco – assicura il sindaco – Fino a quando era ancora viva la madre passava di qui due volte l'anno. Ma sempre senza parlare con nessuno, era a conoscenza della sua cattiva fama. Poi dopo la morte della mamma, qualche anno fa, non l'abbiamo più visto".

Nel 2009, però, il locale finisce in liquidazione. Jacqueline Veyrac, che è anche proprietaria del Grande Hotel di Cannes, ne riprende la gestione. Da allora, secondo gli inquirenti francesi, Giuseppe inizia a nutrire rancore nei confronti della donna tanto da organizzarne il rapimento. "Il ristorante era davvero bellissimo. Alcuni cittadini mi hanno raccontato di esserci stati…", aggiunge Gelmini.

Ora Serena è in carcere a Nizza, insieme ad altre otto persone accusato di coinvolgimento, a vario titolo, nel sequestro dell'ereditiera 76enne. "Non credo che il fratello l'abbia raggiunto. Non si parlano da anni. I rapporti sono sempre stati molto tesi",  continua il primo cittadino che conclude: "Speriamo che questa storia si concluda nel migliore dei modi. Oggi in paese non si parla d'altro. Noi continueremo a essere vicini al fratello, come fa una vera comunità".

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