Nel suo ultimo discorso alle Nazioni uniti il presidente Usa attacca Putin: "Cerca la gloria perduta con l'uso della forza"

"Gli oltre 50 Paesi che partecipano al summit sui rifugiati all'Onu raddoppieranno l'accoglienza dei profughi", fino ad accoglierne 360mila. Il presidente americano Barack Obama, nel suo ultimo discorso all'Assemblea delle Nazioni unite, annuncia "orgoglioso" questo impegno per "salvare vite umane", anche se non è ancora "sufficiente" data la gravità della crisi. Un intervento a tutto tondo, quello di Obama, dalla situazione interna Usa a quella di Siria e Medioriente e dell'Ue. Parole apprezzate dal premier Matteo Renzi, che le ha elogiate: "Il presidente Obama ha scritto una pagina di storia negli Usa. Ha dato il suo addio all'Onu con un discorso contro la paura. Un grandissimo discorso che penso debba ispirare i leader e non solo gli Stati Uniti ma anche l'Europa. E' il senso di una storia che ha fatto gli straordinari". Ma Obama ha anche fatto un duro attacco contro il presidente russo Putin, accusato di cercare di recuperare la "gloria perduta attraverso l'uso della forza". 

IL DIFFICILE FRONTE SIRIANO. "In Siria è difficile che ci possa essere una vittoria militare definitiva, dobbiamo proseguire nel tentativo dei trovare una soluzione diplomatica". Molte nazioni, in particolare quelle più abbienti, secondo il presidente Usa possono fare di più e dare una mano ai rifugiati . Quanto al Medioriente, la situazione potrebbe migliorare se Israele riconoscesse di non poter occupare in maniera permanente i territori palestinesi e se i palestinesi rinunciassero ad incitare alla violenza. 

ENORMI PROGRESSI IN PATRIA. Obama ha parlato anche del fronte interno: "In otto anni abbiamo compiuto enormi progressi e non sarebbe stato possibile se non avessimo lavorato insieme. È stato un lavoro importante che ha fatto la differenza nella vita dei cittadini". "Abbiamo coordinato la ripresa che ha favorito la crescita dopo la peggiore crisi dei nostri tempi – ha spiegato Obama -, abbiamo potenziato il regime di non proliferazione nucleare, abbiamo risolto la questione iraniana con la diplomazia e abbiano riaperto i rapporti con Cuba e posto fine a lunghi conflitti. Abbiamo dato il benvenuto al nuovo leader della Birmania eletto democraticamente e abbiamo promosso l'assistenza reciproca e lo sviluppo. E soprattutto, abbiamo creato un quadro per tutelare il pianeta".

MONITO ALL'UE. "Di recente Bruxelles si è isolata nei tira e molla della politica", ha avvertito Obama parlando delle imperfezioni della democrazia, forma di governo che, comunque, Obama considera "la strada da seguire", altrimenti "le aspettative delle persone continueranno a rimanere insoddisfatte". Chi vede "il futuro dell'uomo forte, del modello imposto dall'alto in basso", ha spiegato il presidente, ha torto.

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