Farnesina conferma. Sul velivolo si trovavano undici passeggeri e due membri dell'equipaggio

Almeno undici persone sono morte nello schianto di un elicottero in Norvegia. Tra i passeggeri che risultano a bordo c'è anche un cittadino italiano. Lo ha fatto sapere il centro per il coordinamento dei soccorsi norvegese, citato dall'emittente Nrk.

Anche la Farnesina "conferma la presenza di un connazionale a bordo dell'elicottero precipitato sull'isola di Turoey, nell'ovest della Norvegia". Dal ministero degli Esteri fanno sapere inoltre che "l'unità di crisi della Farnesina si è immediatamente attivata ed è in stretto contatto con la nostra ambasciata a Oslo e con le autorità locali".

Secondo quanto riferito dall'Autorità per l'aviazione civile di Oslo, l'elicottero era un modello di Eurocopter, sussidiaria di Airbus ora nota come Airbus Helicopters, su cui nel 2012 "furono scoperti errori nella progettazione della trasmissione". Negli anni seguenti il modello fu "oggetto di restrizioni al volo", ha precisato. Sul velivolo viaggiavano 13 persone: 11 norvegesi, un italiano e un britannico. Undici cadaveri sono stati recuperati sinora, mentre le ricerche delle altre due persone proseguono, hanno fatto sapere i soccorritori.

Il velivolo tornava dalla piattaforma petrolifera Gullfaks B, operata da Statoil, nel mare del Nord, ed è successivamente precipitato sull'isola di Turoy. Il centro di coordinamento per i soccorsi ha precisato che l'elicottero è completamente distrutto.

Diverse persone hanno raccontato di aver visto una esplosione e poi persone in mare, aveva riferito l'emittente TV2, ma il Centro di coordinamento dei soccorsi ha dichiarato che nella prima ora di soccorsi non sono stati rilevati segni di vita. 

Inizialmente si era parlato di 17 passeggeri ma la notizia è poi stata smentita dalle indagini effettuate dalla polizia norvegese.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata