Il ministro greco dell'Immigrazione, Yanis Mouzalas, si è recato in visita oggi nel campo
Una rivolta è scoppiata nel campo per migranti di Moria, sull'isola di Lesbo, perché gruppi di rifugiati minorenni vogliono uscire dall'accampamento. Secondo quanto riferisce la polizia locale a Efe, gli scontri sono scoppiati proprio nella sezione del centro in cui risiedono i minori non accompagnati dopo che alcuni hanno aperto un buco nella recinzione che li separa dal resto del campo. Moria, che è diventato centro di detenzione dopo l'avvio dell'applicazione dell'accordo fra Ue e Turchia sull'immigrazione, ospita circa 3mila persone. La polizia non ha confermato ufficialmente né feriti né arresti, ma sui social network si sono diffuse immagini in cui si vedono persone che vengono trasportate su coperte e un incendio provocato dai residenti. Sempre secondo alcune informazioni non confermate che emergono sui social network, la polizia avrebbe utilizzato gas lacrimogeni, ma il portavoce della polizia non ha confermato questo dettaglio a Efe. "Gli scontri continuano, adesso non ho altre informazioni", ha detto il rappresentante della polizia.
Il ministro greco dell'Immigrazione, Yanis Mouzalas, si è recato in visita oggi nel campo di Moria, dove è stato contestato dai migranti, alcuni dei quali gli hanno anche lanciato contro delle bottiglie d'acqua. La polizia locale assicura che la visita del ministro non è stata la causa delle tensioni, che si accumulano da tempo. Inoltre oggi sono ripresi i trasferimenti dalle isole greche alla Turchia: 13 persone sono state riportate indietro da Lesbo e cinque dall'isola di Chio. Si tratta dei primi trasferimenti da quando due settimane fa erano state riportate in Turchia 325 persone in due round.
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