Londra (Regno Unito), 1 set. (LaPresse/PA) – Il premier britannico David Cameron avrebbe ridimensionato le sue richieste perché il Regno Unito sia esentato (opt-out) da alcune direttive dell’Unione europea sull’occupazione, nell’ambito della ridefinizione dei rapporti di Londra con Bruxelles. A darne notizia è il Financial Times, secondo cui Cameron è pronto a ridimensionare le richieste da fare a Bruxelles sulla flessibilità nel mercato del lavoro. Una fonte di Downing Street ha smentito la notizia come “pure voci”, dicendo di aspettarsi che ci sia “molto rumore” sul piano di Cameron per rinegoziare il rapporto del Regno Unito con l’Ue. Per opt-out alla legislazione europea, letteralmente ‘chiamarsi fuori’, si intende il ricorso a una clausola che permette di astenersi da una decisione adottata dalla Commissione europea.

Il premier questo fine settimana sarà in Portogallo e Spagna, per colloqui in proposito. Il segretario generale della confederazione sindacale Tuc, Frances O’Grady, ha commentato: “Queste notizie confermano che avevamo ragione a mettere in guardia sui piani di Cameron sui diritti dei lavoratori, nella strategia di rinegoziazione con l’Ue. Il premier è stato costretto a rinunciare alle misure più estreme, su pressione di altri leader europei appoggiati da nostri sindacati alleati. Ma vacanze pagate, pause e limiti alla settimana lavorativa della Direttiva sugli orari di lavoro sono ancora minacciate”.

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