Washington (Usa), 22 ott. (LaPresse/AP) – È morto all’età di 93 anni Ben Bradlee, ex direttore del Washington Post che guidò il giornale al premio Pulitzer per la sua copertura dello scandalo Watergate. Lo riporta lo stesso quotidiano, affermando che Bradlee è morto per cause naturali nella propria abitazione.

Nei ruoli di caporedattore prima e direttore poi, Bradlee fu l’uomo che trasformò il Post da un modesto giornale cittadino a un grande quotidiano nazionale. Grazie a lui entrarono nella redazione molti reporter di talento, che segnarono nuovi standard giornalistici ed editoriali e diedero grande rispetto al giornale. Bradlee iniziò a farsi strada nel giornalismo grazie all’amicizia con il presidente John Fitzgerald Kennedy e ottenne la notorietà screditandone un altro, Richard Nixon, aiutando i giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein a seguire lo scandalo Watergate.

“Non vedremo più uno come lui”, aveva detto il senatore di New York Daniel Patrick Moynihan quando Bradlee lasciò il Post nel 1991, aggiungendo che l’eredità del direttore sarebbe durata “nelle ere future”. La figura di Bradlee ottenne lustro anche grazie alla sua interpretazione da parte dell’attore Jason Robards nel film premio Oscar del 1976 ‘Tutti gli uomini del presidente’. Bradlee era una delle poche persone a conoscere da sempre l’identità della fonte dello scandalo Watergate, la famigerata ‘Gola profonda’, che nel 2005 si rivelò essere l’agente dell’Fbi W. Mark Felt.

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