Hong Kong, 20 ott. (LaPresse/AP) – “Forze esterne” stanno prendendo parte alle proteste pro-democratiche in corso da settimane a Hong Kong. È la denuncia lanciata in un’intervista al programma Newsline dal governatore Leung Chun-ying, che per la prima volta avanza l’ipotesi di un coinvolgimento straniero nelle manifestazioni, e fa eco alle accuse di Pechino. Parole forti alla vigilia dei colloqui tra il governo locale e i leader studenteschi che guidano la protesta, in programma domani. Alla domanda di commentare le parole dei funzionari cinesi, che hanno chiesto ai Paesi stranieri di non interferire nelle questioni interne, Leung ha affermato: “Ovviamente c’è una partecipazione di persone e organizzazioni da fuori Hong Kong”. Secondo il governatore, gli attori stranieri che stanno interferendo vengono da “diversi Paesi in diverse parti del mondo”.

La federazione degli studenti di Hong Kong ha immediatamente respinto le accuse, sostenendo che quella di Leung sia solo una montatura. Leung, ha affermato Alex Chow, segretario generale della federazione, “è il governatore, è un funzionario responsabile. Se avanza queste accuse, allora speriamo che presenti anche le prove. Ma non dovrebbe limitarsi a dire che ci sono ingerenze straniere, senza le prove”. Dopo due giorni di scontri, le tensioni tra manifestanti e polizia si sono placate ieri sera, dopo che due deputati pro-democrazia, Fernando Chiu e Claudia Mo, sono giunti sul luogo delle proteste.

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