Zamboanga (Filippine), 15 ott. (LaPresse/Xinhua) – “Mi hanno detto che quella sarà la mia tomba”. Lo ha dichiarato Stefan Viktor Okonek, uno dei due cittadini tedeschi rapiti ad aprile dal gruppo ribelle musulmano Abu Sayyaf nelle Filippine, nel corso di un’intervista in cui ha affermato che i militanti lo hanno portato a vedere una fossa di tre metri per cinque. I ribelli, ha aggiunto, gli hanno detto chiaramente quale sarà il suo destino se i governi delle Filippine e della Germania non soddisferanno le loro richieste. Okonek e sua moglie Henrike Dielen sono stati rapiti ad aprile mentre si trovavano su uno yacht nella provincia di Palawan. Abu Sayyaf ha minacciato di uccidere gli ostaggi se le richieste non saranno esaudite entro il 17 ottobre, ma Abu Rami ha detto che il gruppo non porrà alcuna scadenza se i colloqui si incentreranno sulle condizioni per il rilascio degli ostaggi, vale a dire un riscatto di 5,6 milioni di dollari e l’interruzione della partecipazione di Berlino alla campagna contro i militanti dello Stato islamico (ex Isil).

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