Seul (Corea del Sud), 25 gen. (LaPresse/AP) – Pyongyang ha minacciato di adottare “forti contromisure fisiche” contro Seul se la Corea del Sud si unirà alle sanzioni approvate in settimana dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite in risposta al lancio del missile di dicembre scorso. “Le sanzioni significano la guerra, una dichiarazione di guerra contro di noi”, ha fatto sapere il Comitato per l’unificazione pacifica della patria in una nota diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency. Ieri sera l’inviato speciale del presidente designato della Corea del Sud, Park Geun-hye, aveva fatto sapere che la nuova leader non tollererà le provocazioni di Pyongyang, ma continuerà a cercare il dialogo con il Paese vicino. La Commissione nazionale della difesa di Pyongyang aveva fatto sapere ieri che il Paese è pronto a condurre nuovi test nucleari e a eseguire ulteriori collaudi su razzi a lungo raggio.
“Le ambizioni nucleari e ulteriori provocazioni della Corea del Nord nei confronti del Sud non saranno tollerate”, ha detto l’inviato Rhee In-je a margine del World Economic Forum di Davos. “In particolare – ha aggiunto – Park chiede alla Corea del Nord di evitare di peggiorare ulteriormente la situazione conducendo un terzo test nucleare”. Ciononostante, ha sottolineato Rhee, il nuovo presidente vuole lasciare una finestra aperta per un dialogo costruttivo con Pyongyang e continuerà a fornire aiuti alimentari e medici alla popolazione nordcoreana.
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