Dakar (Senegal), 12 ott. (LaPresse/AP) – “Tra Francia e Senegal c’è una storia. C’è una lingua che entrambi parliamo. C’è una cultura che condividiamo e a cui entrambi i nostri popoli hanno contribuito. Ma oltre alla nostra storia, oltre alla lingua, oltre ai legami che ci hanno uniti così a lungo, quello che ci unisce oggi è il futuro”. È parte del discorso che il presidente francese François Hollande ha tenuto oggi a Dakar, in Senegal, nel primo giorno del suo viaggio in Africa.

Il suo intervento era particolarmente atteso perché il suo predecessore Nicolas Sarkozy cinque anni fa in Senegal aveva detto che gli africani non erano ancora entrati nella storia e non erano riusciti a promuovere a sufficienza lo sviluppo, in affermazioni ritenute offensive da molti nel continente.

Diversa la posizione di Hollande, che prima della partenza per il viaggio africano aveva promesso “di scrivere una nuova pagina nelle relazioni della Francia con l’Africa”. Oggi ha detto: “Voglio esprimere la mia fiducia non solo nel futuro del Senegal, ma anche nel futuro dell’Africa”.

Nel programma di oggi di Hollande l’incontro con il presidente Macky Sall, un discorso all’Assemblea nazionale e una visita all’isola di Gorée al largo della capitale, dove gli schiavi erano imbarcati per essere inviati in America. La visita al museo dedicato alla schiavitù è un gesto simbolico con cui Hollande vuole sottolineare la comprensione della difficile storia africana. Questa notte lascerà il Senegal per recarsi a Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata