Tbilisi (Georgia), 20 set. (LaPresse/AP) – Migliaia di persone hanno manifestato per il secondo giorno consecutivo davanti alla sede del ministero dell’Interno della Georgia, nella capitale Tbilisi, dopo che un video ha denunciato brutali abusi nei confronti dei detenuti. Due giorni fa alcune emittenti tv hanno infatti trasmesso immagini girate in carcere in cui si vedono le guardie picchiare e violentare detenuti con manganelli e manici di scopa.

I dimostranti, che chiedono le dimissioni del ministro dell’Interno, Bachana Akhalaia, hanno poi marciato davanti a un carcere di Tbilisi. Ieri il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha cercato di allentare le tensioni accettando le dimissioni di un ministro responsabile per le prigioni e sostituendo dirigenti delle autorità carcerarie. La procura ha inoltre annunciato di aver arrestato 12 funzionari in relazione al caso.

I disordini arrivano poco prima delle elezioni parlamentari, in programma il primo ottobre.

Ieri il ministero dell’Interno ha attribuito la responsabilità dell’accaduto all’opposizione, sostenendo che un detenuto con legami a Bidzina Ivanishvili, il rivale politico di Saakashvili, abbia pagato alcune guardie carcerarie per orchestrare e filmare gli abusi.

Il presidente stesso ha definito l’incidente come effetto di una “guerra di materiali compromettenti”, ma non è entrato nei dettagli. Ivanishvili, l’uomo più ricco della Georgia e leader del partito all’opposizione Sogno georgiano, ha respinto le accuse del ministero dell’Interno.

Le emittenti Maestro e Channel 9 che hanno trasmesso le immagini hanno riferito di aver ricevuto le riprese da un ex ufficiale carcerario che attualmente si trova all’estero. L’uomo, Vladimir Bedukadze, ha detto a Channel 9, di proprietà di Ivanishvili, che le guardie avevano ricevuto ordini diretti dal ministero dell’Interno di commettere gli abusi.

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