Rawalpindi (Pakistan), 8 set. (LaPresse/AP) – La bambina pakistana che nelle settimane scorse era stata arrestata con l’accusa di blasfemia è uscita dal carcere. L’arresto era avvenuto il 16 agosto, dopo che un imam aveva accusato la giovane di aver bruciato alcune pagine del Corano, ma nei giorni scorsi è emerso che l’uomo avrebbe falsificato le prove. Ieri il giudice le aveva accordato la libertà su cauzione. A dare notizia della sua liberazione è stato un ufficiale pakistano, Mushtaq Awan, secondo cui la ragazzina, di religione cristiana, ha lasciato la prigione di Rawalpindi nel pomeriggio.

Un giornalista di Associated Press presente sul posto riferisce che la giovane è stata fatta uscire dal carcere su un veicolo blindato, quindi è stata fatta salire su un elicottero, con il volto coperto per nasconderne l’identità. Gli avvocati fanno sapere che ora chiederanno con forza che il caso nei suoi confronti venga definitivamente chiuso.

Il caso ha avuto una svolta inaspettata il 2 settembre, quando il principale accusatore della ragazzina è stato arrestato con l’accusa di aver manipolato le prove inserendo pagine del Corano in una borsa della spesa contenente carta bruciata e cenere che la bambina aveva con sé. Secondo l’accusa, l’imam avrebbe falsificato le prove per far cacciare i cristiani dal quartiere in cui vive e ora rischia l’ergastolo in virtù della stessa legge sulla blasfemia. La vicenda ha scatenato l’indignazione internazionale anche perché, secondo alcune fonti locali, la bambina sarebbe affetta da sindrome di Down. – Twitter @ilyleccardi

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata