Belgrado (Serbia), 29 feb. (LaPresse/AP) – Decine di ultranazionalisti serbi hanno manifestato a Belgrado contro l’ingresso del loro Paese nell’Unione europea, ad appena un giorno dalla raccomandazione da parte dei ministri degli Esteri europei di permettere l’ingresso nel blocco. Esibendo striscioni anti-Ue, i funzionari e i sostenitori del partito radicale serbo hanno marciato fino all’ufficio del presidente Boris Tadic, filo-occidentale, e lì sono stati fermati dalla polizia. Dragan Todorovic, vicepresidente del partito, sostiene di avere raccolto oltre 200mila firme di cittadini contrari all’entrata nell’Unione. Afferma inoltre che unirsi all’Ue sarebbe “catastrofico”. I ministri europei hanno sostenuto la candidatura serba dopo il raggiungimento dell’accordo con la ex provincia del Kosovo, la cui dichiarazione di indipendenza del 2008 aveva provocato la rabbia di Belgrado.

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