Berlino (Germania), 16 dic. (LaPresse/EFE) – Volkswagen ha ammesso di fronte alla commissione del Parlamento tedesco che la manipolazione dei dati sulle emissioni inquinanti nel mercato europeo “non sarebbe stata necessaria” e che negli Stati Uniti non sono state rispettate le norme perché non c’erano le risorse tecniche per fare altrimenti. A parlare è stato Thomas Steg, responsabile delle relazioni internazionali del gruppo Vw, audito dalla commissione per la tutela dei consumatori del Bundestag a porte chiuse.

Come riportato dalla Camera bassa del Parlamento tedesco in un comunicato, a Steg è stato chiesto il motivo per cui il consorzio ha dovuto truccare i motori se adesso sarebbe in grado di riparare al danno senza grossi problemi. “Nel 2008 non avevamo le risorse tecniche per soddisfare gli standard americani rigorosi sulle emissioni di ossidi di azoto con i nostri modelli diesel. In Europa la manipolazione, non sarebbe stata necessaria”, ha risposto il manager. Vw ha ribadito di essere pronta a pagare i debiti dei suoi clienti per l’imposta di bollo, sottolineando che i falsi dati delle emissioni colpiscono meno veicoli di quanto inizialmente stimato, con un impatto sul consumo compreso tra 0,1 e 0,2 litri in più ogni 100 chilometri.

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