Lussemburgo, 14 giu. (LaPresse/AP) – Per la cosiddetta ‘eccezione culturale’ l’industria audiovisiva europea non deve neanche finire sul tavolo dei negoziati con gli Stati Uniti per un accordo di libero scambio. A ribadirlo è la Francia, nel corso di una riunione dei ministri del Commercio Ue, che si tiene in Lussemburgo in vista dell’avvio formale dei colloqui con Washington previsti la prossima settimana, in concomitanza con la visita di Barack Obama in Europa. L’industria di film, cinema e radio è un settore regolato e assistito in Europa da aiuti pubblici. Quasi tutti i Paesi dell’Ue sono d’accordo nel proteggere la propria cultura, tuttavia al contrario della Francia ritengono che togliere in partenza dal tavolo un settore possa creare un precedente perché anche gli Stati Uniti lo facciano. Parigi ha tuttavia minacciato di porre il veto su un eventuale trattato di libero scambio Ue-Usa nel caso l’eccezione culturale non venisse rispettata.

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