Roma, 22 set. (LaPresse) – Il Tesoro si allinea alle previsioni al ribasso della Commissione europea e taglia le stime di crescita per il 2011-2012. Con la nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza (Def), presa in esame oggi dal Consiglio dei ministri, il Tesoro ha rettificato le stime sull’incremento del Pil 2011, dal precedente 1,1% allo 0,7%, mentre per l’anno prossimo ha stimato una crescita dello 0,6%, contro l’1,3% comunicato in precedenza. E, proprio come è opinone della Commissione Ue, il Def contiene la conferma che la manovra del Governo è “coerente con il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013”, perché le misure fiscali consentiranno “un ampio avanzo primario” tra due anni, “idoneo a porre il debito pubblico su uno stabile sentiero discendente”. Il deficit è previsto al 3,9% del Pil nel 2011, all’1,6% nel 2012 e allo 0,1% nel 2013.

Secondo il Tesoro, la manovra “se da un lato era necessaria”, per contrastare l’ampliamento dei differenziali di rendimento sui titoli di Stato italiani rispetto a quelli degli altri Paesi europei, “dall’altro lato può produrre effetti non positivi sul livello di attività economica nel breve periodo”. Via XX settembre spiega però che gli andamenti negativi, saranno “controbilanciati da effetti positivi sulla crescita che si faranno via via sempre più consistenti con il passare del tempo”.

Il Def stima che dal 2014 il recupero dal taglio delle agevolazioni fiscali e assitenziali porterà nelle casse dello Stato 20 miliardi di euro. Si tratta della cosiddetta clausola di salvaguardia, che scatterà nel caso in cui non venga completata la riforma fiscale che, sottolinea tuttavia il Tesoro, il Governo è impegnato ad attuare entro il 2012. Secondo le previsioni nel documento, il debito pubblico italiano si attesterà al 120,6% del Pil nel 2011, al 119,5% nel 2012, al 116,4% nel 2013 e al 112,6% nel 2014. Per quanto riguarda la pressione fiscale, è attesa al 42,7% nel 2011, al 43,8% nel 2012, al 43,9% nel 2013 e al 43,7% nel 2014, mentre le precedenti stime parlavano del 42,5% nel 2011 e di percentuali sotto al 43% fino al 2014.

Sul fronte dell’occupazione è previsto un calo minimo dei senza lavoro nei prossimi tre anni. Il tasso di disoccupazione si attesterà all’8,2% nel 2011, all’8,1% sia nel 2012 sia nel 2013 e all’8% nel 2014. Il Tesoro rivede inoltre l’inflazione programmata al 2% per quest’anno. Secondo via XX settembre, il dato si assesterà all’1,5% nel 2012, 2013 e 2014.

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