Roma, 25 set. (LaPresse) – In cinque anni, dal 2007 al 2012, il Pil del Mezzogiorno è crollato del 10%, tornando ai livelli del 1997. E’ quanto emerge dal Rapporto Svimez 2012. Il Pil è aumentato Mezzogiorno dello 0,1% nel 2011, distante dal +0,6% del Centro-Nord, mentre negli ultimi dieci anni, dal 2001 al 2011, il Mezzogiorno è rimasto inchiodato allo 0%, rispetto al +0,4% del Centro-Nord, “a testimonianza del perdurante divario di sviluppo tra le due aree”. Secondo l’istituto Svimez, da quattro anni i consumi al Sud non crescono. Il loro livello risulta inferiore in termini reali di oltre 3 miliardi di euro rispetto al valore del 2000. Inoltre, il tasso di disoccupazione reale nel Mezzogiorno, nel 2011, è stato pari al 25,6%. Svimez sottolinea che “la vera e propria emergenza colpisce i giovani e le donne”. In tre anni, dal 2008 al 2011, gli under 34 che hanno perso il lavoro al Sud sono stati 329mila. L’occupazione delle giovani donne meridionali è ferme nel 2011 al 24%, pari a mano di una su quattro in età lavorativa, “che spinge – spiega Svimez – le stesse di fatto a una segregazione occupazionale rispetto sia ai maschi che alle altre donne italiane”. Le stime dell’istituto vedono un Pil italiano in calo del 2,5%, con una contrazione del 3,5% al Sud.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata