(Finanza.com) Snam ha riportato nel primo trimestre del 2015 un utile netto a 325 milioni di euro, in crescita dell’11,3% rispetto al primo trimestre 2014. L’aumento, ha spiegato la società in una nota, è dovuto principalmente alla riduzione delle imposte sul reddito (+40 milioni di euro), attribuibile essenzialmente agli effetti (+22 milioni di euro) derivanti dalla dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’addizionale IRES (cosiddetta “Robin Hood Tax”) e al minor risultato prima delle imposte, e ai maggiori proventi netti su partecipazioni (+19 milioni di euro) anche grazie al contributo degli asset recentemente acquisti nell’ambito delle strategie di sviluppo dei business.

I ricavi totali si sono attestati a 929 milioni di euro, in aumento del 2,4% rispetto a un anno fa. In calo del 5,9% l’utile operativo che ha raggiunto i 510 milioni di euro mentre il margine operativo lordo (Ebitda è calato del 2% a 717 milioni. Gli investimenti tecnici si sono attestati a 225 milioni di euro (229 milioni di euro nel primo trimestre 2014) e si riferiscono ai settori trasporto (137 milioni di euro), distribuzione (56 milioni di euro) e stoccaggio di gas naturale (29 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2015 è di 13.217 milioni di euro (13.652 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Carlo Malacarne, Ceo di Snam, ha commentato così i risultati: “Il primo trimestre 2015 ha chiuso con un utile netto di 325 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ci muoviamo in linea con il percorso tracciato nel piano strategico per garantire ai nostri azionisti una crescita profittevole e remunerativa attraverso investimenti mirati e la consueta attenzione all’efficienza operativa e alla disciplina finanziaria mantenendo, al contempo, una solida struttura patrimoniale”.

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