Washington (Usa), 4 giu. (LaPresse/EFE) – Lo “slancio” dell’economia Usa “è stato fatto deragliare” nel primo trimestre del 2015 “da condizioni meteorologiche sfavorevoli, da una forte contrazione degli investimenti del settore del petrolio, dagli scioperi nei porti della West Coast e dagli effetti del dollaro più forte”. È quanto si legge dal rapporto Article IV sugli Stati Uniti diffuso dal Fondo. In particolare, sostiene il Fmi, “l’apprezzamento del dollaro” dovrebbe rallentare ulteriormente l’inflazione. Il Fondo evidenzia che il dollaro è cresciuto del 13% in termini reali negli ultimi 12 mesi ed è “moderatamente sopravvalutato” e un’ulteriore apprezzamento “porterebbe rischi”.

Tagliate le stime di crescita. Il Fmi ha tagliato le stime di crescita degli Stati Uniti al +2,5% nel 2015 e al +3,0% nel 2016, a fronte della precedente stima del +3,1% per entrambi gli anni. È quanto emerge dal rapporto Article IV sugli Stati Uniti diffuso dal Fondo. Sulla contrazione del Pil Usa nel primo trimestre, pari a un -0,7% annualizzato, il Fondo sottolinea che si tratta di una frenata “temporanea”. L’organizzazione con sede a Washington evidenzia che il mercato del lavoro Usa ha mostrato una “costante ripresa nel corso dell’ultimo anno” in una prospettiva di ritorno ai livelli pre-crisi, ma avverte che la partecipazione è ancora “sottomessa” ed è “molto elevato” il ricorso a contratti di lavoro a tempo parziale. Il Fmi ritiene che l’economia Usa debba ancora affrontare “sfide” legate a povertà, produttività e salute dei conti pubblici, questioni che rimangono “largamente non indirizzate”.

Fed, aumenti dei tassi nel 2016. La Fed dovrebbe rinviare l’aumento dei tassi di interesse fino a quando non ci siano “più forti” segnali di un aumento dell’inflazione rispetto agli attuali livelli e sulla base delle previsioni del Fmi “salvo sorprese” il momento ideale per alzare il costo del denaro sarebbe “la prima metà del 2016”. È quanto emerge dal rapporto Article IV sugli Stati Uniti diffuso dal Fondo.

Il Fmi “in altre parole” esprime la speranza che “l’aumento dei tassi di interesse sia attuato nella prima metà del 2016”, ha ribadito in conferenza stampa il direttore generale del Fondo, Christine Lagarde. La Fed ha lasciato intendere che potrebbe aumentate il costo del denaro per la prima volta in nove anni dopo l’estate, ma molti analisti ritengono che il rallentamento dell’economia Usa possa spingere la Banca centrale guidata da Janet Yellen ha posticipare l’incremento del costo del denaro a dicembre.

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