(Finanza.com) La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso ma ha ridotto sensibilmente le perdite nell’ultima parte di seduta. L’indice Ftse Mib, dopo aver toccato in mattinata un minimo intraday a 15.595 punti, ha chiuso con una flessione dello 0,85% a 15.924 punti. La partenza era stata particolarmente negativa in scia al piano di salvataggio choc di Cipro che è stato un fulmine a ciel sereno per i mercati e per gli analisti finanziari. Per ricevere 10 miliardi dal fondo ESM nel weekend è stato infatti raggiunto l’accordo per un prelievo forzoso sui depositi bancari (6,75% fino a 100 mila euro e 9,9% oltre i 100 mila euro). La tassa dovrebbe garantire un gettito complessivo di circa 5,8 miliardi di euro. Qualcosa però potrebbe cambiare. Il Parlamento dell’isola ha infatti rinviato la votazione sulla proposta del prelievo forzoso sui conti correnti, inizialmente prevista per oggi pomeriggio.

Le vendite si sono concentrate maggiormente sui titoli del comparto bancario: Monte dei Paschi ha ceduto il 5,03% a 0,20 euro, Banco Popolare il 2,51% a 1,087 euro, Ubi Banca il 2,64% a 3,094 euro, Intesa SanPaolo il 2,52% a 1,20 euro, Popolare di Milano l’1,65% a 0,466 euro, Mediobanca l’1,96% a 4,41 euro. Male anche Unicredit (-3,60% a 3,69 euro) che venerdì aveva pubblicato i conti dell’esercizio 2012. Brillante STMicroelectronics (+5,38% a 6,165 euro) che ha trovato un accordo con Ericsson sulla strada da percorrere per la joint venture ST-Ericcson. In deciso rialzo anche Parmalat che ha mostrato un balzo dell’8,26% a 2,044 euro. Ancora una buona performance di A2A che ha mostrato un progresso del 3,14% a 0,473 euro beneficiando dell’upgrade giunto questa mattina dagli analisti di Goldman Sachs, che hanno deciso di alzare la raccomandazione a neutral dal precedente sell grazie ai conti 2012 oltre le attese riportati dalla multiutility lombarda.

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