L'allarme lanciato da Federcasa: sono il doppio delle abitazioni sociali disponibili

Oltre 1,7 milioni di famiglie italiane si trovano in una situazione di disagio economico per pagare l'affitto. L'allarme arriva dall'indagine targata Federcasa-Nomisma 'La mediazione sociale nell'attività di gestione del patrimonio Erp', presentata mercoledì a Roma.

Il patrimonio Erp (l'Edilizia Residenziale Pubblica destinata all'assistenza abitativa) ammonta a poco più di 850mila abitazioni, con tassi di turnover molto bassi. Di fatto le famiglie che si trovano in difficoltà quando devono versare l'affitto, il 41,8% dei 4,086 milioni di famiglie in locazione, sono il doppio delle abitazioni sociali disponibili. D'altronde, a livello generale, si registra un aumento della disuguaglianza economica e del rischio di povertà o di esclusione sociale: sono 1 milione e 619 mila le famiglie che in Italia nel 2016 (ultimo dato disponibile) versano in condizione di povertà assoluta.

Le più esposte sono le famiglie con 5 o più componenti sono le più esposte e rappresentano il 43,7% del totale delle famiglie povere, mentre cresce il numero di famiglie con 1 o 2 componenti in condizioni di fragilità. Al dato della povertà assoluta si somma la componente di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale che rappresenta il 30% della popolazione. In Italia, secondo lo studio, le risorse dedicate alle politiche sociali riescono a ridurre il numero di famiglie a rischio povertà di circa il 21%, a fronte di una media europea del 33%.

"Federcasa – commenta Luca Talluri, presidente di Federcasa – è impegnata a costruire, con i fatti, proposte ai propri associati, per migliorare gli aspetti gestionali dell'edilizia sociale italiana. Tuttavia è anche chiamata, nel confronto istituzionale, a spiegare ai livelli decisori che l'edilizia sociale è tornata ad essere una priorità. Non si può più perdere tempo in percorsi inefficaci o astratti. Dobbiamo essere consapevoli che la storia infrastrutturale dell'edilizia sociale italiana ha necessità prioritaria di essere affiancata da nuove forme di gestione della persona e dei nuclei familiari. La sfida è la coesione sociale, la convivenza e la lotta alle marginalità, partendo proprio dalle attenzioni per i cosiddetti esclusi. È da qui che passano sia la convivenza civile tra gli inquilini, sia il rispetto delle regole per una buona gestione del condominio". 

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