Milano, 1 lug. (LaPresse) – “Il successo dell’aumento di capitale da 5 miliardi ha evitato la nazionalizzazione di Mps. Un traguardo impensabile anche solo un anno fa. Questa è una grande banca, la terza in Italia, che si è presentata al mercato con bilanci ‘ripuliti’ e con un nuovo assetto azionario dopo decenni di controllo pubblico o della locale Fondazione. Una svolta che è stata colta dagli investitori globali”. Così l’amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola, intervistato da ‘il Sole 24 Ore’ per l’esito dell’operazione che già oggi consentirà il rimborso di 3,455 miliardi di Monti-bond, interessi compresi. “Come previsto dal piano resteranno da rimborsare 1,071 miliardi che – spiega Viola – secondo le scadenze previste, ripagheremo per 600 milioni nel 2015 e in due tranche da 150 e 321 milioni nel 2016”.

“Non abbiamo ancora i dati finali sull’identità dei nuovi azionisti. Nè, per il momento, abbiamo segnali che qualche singolo investitore abbia superato quote rilevanti. È certo che l’assetto azionario di Mps è diventato molto frazionato e questo gli investitori lo hanno ben chiaro” prosegue Viola. che ribadisce come il piano industriale preveda “una crescita ‘stand alone’. E io mi muovo all’interno del piano approvato dal board”. In generale però, secondo Viola, “ritengo che dopo gli esami della Bce, e con la nascita della vigilanza bancaria unica, assisteremo a un processo di aggregazioni a livello paneuropeo”.

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